Il dialogo tra cattolici e buddisti rappresenta "una parte della nostra ricerca in corso per cogliere il mistero della nostra vita e la Verità ultima." Lo ha detto il presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, cardinale Jean-Louis Tauran aprendo stamattina il Convegno cattolico-buddista promosso dalla Conferenza episcopale degli Stati Uniti in collaborazione con il suo Dicastero e ospitato al Centro internazionale del Movimento dei Focolari a Castel Gandolfo. All’incontro partecipano 46 cattolici di diverse città degli Stati Uniti e leader buddisti impegnati nello sviluppo di una cooperazione fraterna con la Chiesa cattolica americana. Tema del Convegno: "Sofferenza, liberazione e fraternità". L’obiettivo: sviluppare la collaborazione reciproca per affrontare i problemi sociali delle persone nelle diverse comunità. Domani i partecipanti saranno ricevuti dal Papa prima dell’udienza generale. Sentiamo Fr. Leo D. Lefebure, teologo esperto di studio comparato dei testi di diverse religioni, intervistato da Philippa Hitchen:
R. – The major project is being friends…
Il progetto più importante è quello di essere amici
e di aiutare il mondo. Quindi abbiamo considerato i temi che riecheggiano tanto nella
tradizione cristiana che in quella buddista, specialmente la sofferenza e la fine
della sofferenza. Un aspetto del Buddha è: “Insegno la sofferenza e la fine della
sofferenza”. Quindi, possiamo vedere tutto il cammino buddista come il modo per dare
un nome a ciò che nell’esistenza umana va male; al modo in cui causiamo una sofferenza
non necessaria a noi stessi. E allora il Buddha, come un buon medico, offre la ricetta
per un cammino che vada oltre la sofferenza. I cattolici e i buddisti differiscono
su molte tesi fondamentali. Tuttavia, le nostre virtù e i nostri valori di base spesso
convergono davvero a livelli molto alti.
D. – Guardando dal punto di vista pratico, quante lavoro è stato fatto in questo ambito?
R. – Well, there’s been a fair amount of cooperation like an effort towards peace…
C’è stata una buona cooperazione, tra cui l’impegno
per la pace. Thích Nhất Hạnh è venuto negli Stati Uniti tanti anni fa, durante il
conflitto in Vietnam, ed ha stretto amicizia con persone come Thomas Merton, Martin
Luther King Junior, Daniel Barragan. Quindi c’è una lunga storia di incontri tra buddisti
e cattolici per opporsi alla violenza e per lavorare alla trasformazione pacifica
dei conflitti.
D. – E’ giusto dire che per tanto tempo i buddisti non avevano visto all’interno del mondo cattolico molto spazio per un dialogo teologico. Ma questo sta cambiando…
R. – Yes, a number of Christians and Catholics…
Sì, un certo numero di cristiani e cattolici hanno
esplorato molto profondamente le tradizioni buddiste. Un certo numero ha sperimentato
forme di meditazione buddista ed ha scoperto che la sua vita come cattolico è migliorata
per questo. Ci sono differenze teoriche fondamentali, ma anche lì è importante notare
le aree in cui ci sono pure punti di convergenza.
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