2015-06-20 13:11:00

Papa: disoccupazione è piaga sociale, uomo sia al centro dell'economia


La disoccupazione, piaga sociale che colpisce soprattutto i giovani; riportare l’essere umano e la giustizia al centro dello sviluppo economico. Questi i temi che Papa Francesco ha affrontato stamani nell’udienza ai membri della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro. Il saluto al Pontefice è stato rivolto dal presidente dell’organismo, Antonio D’Amato. Ce ne parla Giancarlo La Vella:

Papa Francesco affronta le tematiche più attuali legate al mondo del lavoro, un settore in cui la crisi economico-finanziaria ha creato diseguaglianze e disoccupazione, soprattutto giovanile:

“Soprattutto quest’ultima è una vera e propria piaga sociale, in quanto priva i giovani di un elemento essenziale per la loro realizzazione e il mondo economico dell’apporto delle sue forze più fresche. Il mondo del lavoro dovrebbe essere in attesa di giovani preparati e desiderosi di impegnarsi e di emergere. Al contrario, il messaggio che in questi anni essi hanno spesso ricevuto è che di loro non c’è bisogno”.  

Si tratta – dice il Pontefice – di un sintomo di una disfunzione grave, che non si può attribuire soltanto a causa del livello globale e internazionale. Il bene comune – continua – non può essere raggiunto attraverso un mero incremento dei guadagni o della produzione, ma ha come presupposto imprescindibile l’attivo coinvolgimento di tutti i soggetti che compongono il corpo sociale:

“L’insegnamento sociale della Chiesa richiama continuamente questo criterio fondamentale: che l’essere umano è il centro dello sviluppo, e finché uomini e donne restano passivi o ai margini, il bene comune non può considerarsi pienamente conseguito”.

Questa è la portata sociale del lavoro: ovvero investire energie e capitali, per il coinvolgimento di tutti i soggetti che compongono il corpo sociale, in modo da stimolare l’intraprendenza, la creatività, l’impegno. Questo – dice ancora Papa Francesco – ha effetti positivi sulle nuove generazioni e fa sì che una società ricominci a guardare avanti, offrendo prospettive e opportunità, e quindi speranze per il futuro. Infine, il Santo Padre loda l’impegno della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, che, oltre a mettere in evidenza il ruolo sociale dell’attività lavorativa, ne richiama la sua portata etica:

“Solo se radicata nella giustizia e nel rispetto della legge l’economia concorre a un autentico sviluppo, che non emargini individui e popoli, si tenga lontano da corruzione e malaffare, e non trascuri di preservare l’ambiente naturale”.

È veramente giusto – conclude Francesco – chi, oltre a rispettare le regole, agisce con coscienza e interesse per il bene di tutti, oltre che per il proprio, guardando alla sorte dei meno avvantaggiati e dei più poveri.








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