Un attentato incendiario compiuto da estremisti non identificati ha devastato la notte scorsa la chiesa di Tabgha, villaggio situato a circa tre chilometri da Cafarnao, sulla riva nord-occidentale del Lago di Tiberiade, considerata uno dei luoghi sacri più importanti della Galilea, costruita nella zona dove secondo la tradizione Gesù ha compiuto il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. L'incendio criminale – riferiscono le fonti ufficiali del patriarcato Latino di Gerusalemme riprese dall'agenzia Fides – è stato domato dai pompieri solo alle 3 e trenta di notte, dopo aver provocato gravi danni nel chiostro d'ingresso e causato l'intossicazione di un anziano monaco benedettino e di una giovane volontaria, che sono stati trasportati d'urgenza in ospedale.
Sui muri dell'edificio scritte ebraiche contro idoli e pagani
Sui muri sono state trovate delle scritte tracciate in ebraico che riportano il passaggio
di una preghiera recitata tre volte al giorno dagli ebrei praticanti, in cui si chiede
a Dio di annientare gli idoli e i pagani. “E una cosa terribile, veramente terribile,
che ci ferisce tutti. Speriamo che siano presto identificati i responsabili” riferisce
con voce turbata alla Fides il vescovo William Shomali, vicario del patriarcato latino
di Gerusalemme La chiesa della moltiplicazione dei pani e dei pesci era già stata
oggetto di un attacco vandalico nell'aprile 2014, quando due croci e un altare all'aperto
erano stati presi di mira dal lancio di pietre compiuto da un gruppo di adolescenti.
I sospetti su gruppi di coloni ebrei estremisti
La modalità dell'attentato intimidatorio e le scritte rinvenute sui muri fanno ritenere
che l'attacco alla chiesa di Tabgha rappresenti l'ennesimo episodio della lunga serie
di profanazioni e atti intimidatori compiuti da gruppi di coloni ebrei estremisti
a danno di monasteri, chiese e cimiteri cristiani a partire dal febbraio 2012. Da
allora, siglandosi spesso con la formula “il prezzo da pagare” (price tag), militanti
oltranzisti di gruppi vicini al movimento dei coloni hanno compiuto attacchi anche
contro moschee frequentate dagli arabi palestinesi di religione islamica. (G.V.)
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