2015-06-16 13:47:00

Nicaragua: manifestazioni contro il Gran Canale di 278 Km


In Nicaragua, manifestazioni contro il progetto del Gran Canale voluto in alternativa a Panama dal presidente Ortega e votato nei giorni scorsi. Il canale collegherà l’Oceano Atlantico con il Pacifico per un’estensione di 278 chilometri, mentre il Canale di Panama raggiunge i 77 Km di lunghezza. Tra i rischi, l’espropriazione di terre agricole e l’utilizzo come parte del tracciato del Lago Cocibolca (o Lago del Nicaragua), lo specchio d’acqua dolce più grande del Paese dell’America Latina, con probabili danni ambientali. La società concessionaria, la cinese Hong Kong Nicaragua Development, sostiene di poter terminare l’opera in dieci anni, a un costo di 50 miliardi di dollari. Fausta Speranza ne ha parlato con Domenico Fracchiolla,vicedirettore del Centro Ricerca analisi internazionali all’Università Luiss:

R. - Il presidente Ortega è spinto da interessi di carattere economico, da interessi di carattere politico e soprattutto dalla necessità di affrontare quella che è la situazione di crisi da cui esce il Nicaragua e da cui esce tutta l’area. Tuttavia dobbiamo inserire questa iniziativa all’interno delle relazioni internazionali in un campo visivo più ampio.

D. – Dunque la partita si gioca - diciamo così - tra Stati Uniti, che hanno il controllo del Canale di Panama, attraverso il quale passa il 5 per cento del commercio mondiale; e la Cina, concessionaria per la realizzazione di questo nuovo canale voluto dal Nicaragua…

R. – Assolutamente sì! La partita si gioca tra Stati Uniti e Cina. Anche nella progettazione, questo canale presenta chiaramente l’ambizione della Cina di proporsi come un grande attore internazionale. La Cina ha posto un grande impegno nel sottolineare la non alternatività di questo canale al Canale di Panama: proponendosi, invece, in chiave diplomatica, come un canale che completa il passaggio tra i due Oceani. Detto questo, comunque, è una chiara iniziativa nella direzione di intaccare quella che fino ad oggi era un’area di assoluto riferimento degli Stati Uniti.

D. – Guardiamola dal punto di vista del Nicaragua. Opportunità, ma anche criticità: problemi ambientali, diritti degli indigeni forse calpestati intorno al lago…

R. – Sì opportunità, ma anche rischi. Adesso stiamo aspettando il rapporto, lo studio di questa società di consulenza che dovrà presentare i rischi ambientali e l’impatto ambientale. Ci sono anticipazioni e rassicurazioni nel senso di una grande attenzione a questo ambito. Quello che possiamo dire è, invece, che la politica di sviluppo dei Brics in generale e in particolare della Cina non brilla, in questi anni, di particolare sensibilità verso i temi ambientalisti. Possiamo dire che, da questo punto di vista, i rischi ambientali ci sono e sono evidenti.

D. – Professore, qual è il margine di rassicurazione da parte del Nicaragua?

R. – Il margine di rassicurazione è rappresentato dai possibili vantaggi di carattere economico e sociale. Si parla di una grande attenzione nella ricostruzione di quegli insediamenti umani che verranno ad essere – diciamo così – cancellati dal canale. Rappresentano quindi il margine di successo, di sviluppo, che tra l’altro per il Nicaragua è piuttosto importante, visti gli effetti della crisi economica e finanziaria, che hanno fatto sentire pesantemente la loro conseguenza nel Paese.

D. – Diciamo qualcosa della reazione della popolazione? Sappiamo di manifestazioni, ma forse qualcuno intravvede anche sviluppo economico…

R. – Sì, infatti qualcuno intravvede uno sviluppo economico. Le manifestazioni sono condotte essenzialmente dalle opposizioni e dai movimenti che fanno riferimento alla tutela dei diritti della salvaguardia ambientale e degli insediamenti delle popolazioni locali. Ricordiamo, tra l’altro, che il canale passerà all’interno di questa grande risorsa idrica del Nicaragua, che è rappresentata dal Lago Nicaragua. L’impatto ambientale del canale sarà un impatto imponente, proprio perché i progettisti hanno preferito individuare un percorso più lungo - un percorso che incide profondamente nel territorio del Nicaragua - piuttosto che toccare quelli che potevano essere interessi sensibili di altri Paesi. Il biglietto di ritorno che la popolazione, che la società del Nicaragua dovrebbe avere è quello della garanzia di uno sviluppo economico e sociale per una popolazione sostanzialmente povera.








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