2015-06-14 13:25:00

Svizzera al voto su diagnosi preimpianto. Rischio eugenetica


La popolazione svizzera è chiamata a esprimersi sulla modifica della Costituzione federale che autorizza la diagnostica pre-impianto. Un invito a votare "no" arriva dai vescovi, secondo i quali decidere di aumentare fino a 12 il numero di embrioni da svilupparsi in provetta apre all’eugenetica: “L’embrione umano – scrivono i presuli – è una persona e va tutelato”. Per il “sì” si è schierata invece la Federazione dei medici svizzeri, dalla quale prende le distanze Franco Denti, presidente dell’Ordine dei Medici del Cantone Ticino, che parla di “un altro passo verso la dissacrazione della vita”. Paolo Ondarza l’ha intervistato:

R. – Se vincesse il “sì”, sostanzialmente si potrà decidere chi ha il diritto di vivere e chi non ha il diritto di vivere. Ecco perché io dico: un altro passo verso la dissacrazione della vita umana. Il Consiglio federale, quando aveva discusso questo cambiamento, era molto più severo: permetteva questa pratica soltanto per le coppie a rischio di trasmettere delle malattie genetiche.

D. – Oggi, invece, qualora vincessi il “sì” al referendum verrebbe a cadere questo limite?

R. – Oggi verrebbe a cadere. Quindi, tutte le coppie che vogliono figli potranno selezionare, in qualche modo, il tipo di essere umano. Attraverso esami degli embrioni, l'esame genetico degli embrioni, potranno  dire “voglio avere il bambino con gli occhi celesti”: se questo embrione non corrisponde ad un bambino con gli occhi celesti io lo butto via…

D. – Lei parla di sacralità della vita. Per un medico, per uno scienziato, al di là delle proprie convinzioni religiose, è importante fare un passo indietro rispetto al mistero della vita?

R. – Si, certo. Io non sono un filosofo, ma comunque in tutte le culture il rispetto della vita umana esiste e va tutelato. Sono un medico e quindi sono favorevole a quelli che sono i progressi della medicina e tutti noi vogliamo dei figli sani… E’ chiaro però che, malgrado tutti i progressi che la scienza medica ha fatto in questi anni, anche in campo della genetica, non possiamo andare oltre: questo è dissacrare la vita umana.

D. – Lei sta dicendo che il desiderio legittimo di avere un figlio sano non può prevalere sul diritto alla dignità di ogni persona umana e quindi anche di un embrione…

R. – Certo. Personalmente trovo sbagliato che l’essere umano decida chi ha diritto di vivere e chi noi. Noi conosciamo delle coppie, le conoscerà anche lei, che hanno avuto diagnosi di Sindrome di Down, che hanno portato a termine tranquillamente la maternità, perché si instaura già nell’utero materno un rapporto tra la mamma e l’embrione… Lavorare al di fuori dell’utero con la manipolazione genetica è poco dignitoso. 








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