2015-06-14 13:34:00

Is. Attacchi in Siria e Iraq, peggiora situazione in Libia


Non si ferma l’offensiva del sedicente Stato islamico in Siria: dopo aver abbattuto ieri un elicottero dell’esercito, oggi 20 vittime si sono registrate nei pressi di una scuola ad Homs. In Iraq, secondo il Pentagono, sarebbero già 10 mila i morti tra i jihadisti in nove mesi di bombardamenti, mentre peggiora la situazione in Libia. Il servizio di Roberta Barbi:

Stavano sostenendo un esame, quando un’autobomba è esplosa davanti alla loro scuola, a Homs: sono morti in 20, tutti studenti della comunità alawita, spesso nel mirino degli estremisti. Al confine tra Siria e Turchia, intanto, le forze curde hanno circondato Tal Abyad, costringendo i jihadisti ad arretrare in un’area strategica, ma anche la popolazione a fuggire, scatenando la preoccupazione del premier turco Erdogan, secondo il quale i villaggi potrebbero essere ora occupati dai curdi, un vicino troppo scomodo per la Turchia. Sul fronte iracheno, le forze di sicurezza annunciano l’uccisione di 21 membri dell’Is ad al Abar, in seguito agli scontri a fuoco avvenuti a nord di Ramadi. Ma nonostante gli sforzi, l’intervento delle milizie sciite e la coalizione internazionale guidata degli Stati Uniti, che effettua quotidianamente bombardamenti, il califfato occupa oggi il 40% del Paese, con un bilancio complessivo di 10 mila morti, un terzo delle forze dell’Is.

La situazione peggiora anche in Libia; lancia l’allarme il ministro degli Esteri al Dairi: i fondamentalisti hanno già conquistato molte aree come quella di Sirte e puntano al petrolio. La municipalità di Misurata chiede di serrare le fila favorendo un negoziato mediato dall’Onu tra il governo di Tobruk, riconosciuto a livello internazionale, e quello parallelo di Tripoli. 








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