2015-06-11 13:14:00

Restaurata cappella di S. Lorenzo alla Scala Santa a Roma


È stata inaugurata questa mattina la Cappella di San Lorenzo presso il Pontificio Santuario della Scala Santa a Roma, oggetto, negli ultimi due anni, di lavori di restauro affidati ai Patrons of the Arts dei Musei Vaticani diretti da padre Mark Haydu. Il servizio di Roberta Barbi:

Quando il complesso edilizio che conserva la Scala Santa presso la Basilica di San Giovanni in Laterano era la sede del vescovo di Roma, la Cappella di San Lorenzo in Palatio era la cappella privata del Pontefice e oggi è tutto quel resta dell’antico edificio patriarcale. Conosciuta anche come “Sancta sanctorum”, perché in origine custodiva le reliquie più preziose della cristianità poi scomparse o spostate altrove, ospita, nella pala dell’altare, un’antichissima immagine di Gesù Redentore detta “acheropita”, cioè non dipinta da mano umana ma, secondo la tradizione, dall’evangelista Luca aiutato da un angelo, già molto venerata all’epoca di Papa Stefano II. “Non est in toto sanctior orbe locus” – “non esiste al mondo luogo più santo di questo” – recita l’iscrizione sopra l’altare. Una meraviglia, dunque, restituita all’arte e alla fede, come racconta il rettore del Santuario della Scala Santa, padre Francesco Guerra: 

“Quando il venerdì sera siamo entrati per pregare la Via Crucis, in questa cappella restaurata, ho sentito veramente la gioia di esserci, la gioia di poter celebrare in questa cappella restituita nella sua luce, nella sua bellezza: è come se, in qualche modo, uno si sentisse tra cielo e terra. Una cappella che aiuta a vivere il mistero del sacro”. 

Durante il periodo dei lavori, le Messe sono state celebrate nella Cappella del Crocifisso e il passaggio dei fedeli è avvenuto attraverso la Cappella di San Silvestro, in cui un pannello è servito per dividere la zona di preghiera dei religiosi da quella adibita al transito dei fedeli. Un disagio che però è valso la pena sopportare, come testimonia ancora padre Guerra: 

“Durante questo anno e mezzo di lavoro abbiamo celebrato nella cappella accanto, più piccola: quindi qualche disagio c’è stato. Ma veramente ne vale la pena, e mi auguro che i fedeli che vi entrano a pregare possano respirare quest’aria del sacro che è bello, e quindi entrare in contatto con Dio”.








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