2015-06-11 19:04:00

La S. Sede all'Expo: questione ambientale è crisi antropologica


La questione ambientale è frutto di una crisi antropologica, culturale, etica e di senso che attraversa l’umanità e che va affrontata seriamente. E’ l’analisi offerta da Nicolas Hulot, commissario generale della Conferenza mondiale 2015 sul clima, nel suo intervento  alla tavola rotonda che si è tenuta questo pomeriggio nell’ambito del National Day della Santa Sede all’Expo di Milano. Con lui anche Giuliano Amato, presidente della Fondazione “Cortile dei Gentili e il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della Cultura. Da Milano il servizio di Adriana Masotti:

Il prof. Amato, apre il Convegno: “I volti della Terra” dedicato al rapporto con il Creato con un intervento critico sulle politiche di oggi che da una parte a parole si dicono solidali con la lotta alla fame e dall’altra a fatti lasciano morire migliaia di persone affamate nel Mediterraneo.  E stigmatizza chi condanna il migrante per ragioni economiche decidendo di accogliere solo chi ha il titolo di rifugiato. Eppure non basta, dice, essere buoni per risolvere i problemi, ma bisogna essere capaci di organizzare la vita nella permanente consapevolezza che tutti i volti della terra sono sempre il nostro volto. Bisogna insomma organizzare il mondo considerando che tutti abbiamo l’identico diritto a usufruire dei beni della terra.

Il francese Nicolas Hulot, si domanda qual è oggi il volto della terra. E’ un volto di una persona imbronciata, dice  perché l’anima del mondo è profondamente malata.  Stiamo vivendo una crisi antropologica e di civiltà. L’uomo si è perso, ha staccato il proprio legame con la natura.  E’ venuto il momento invece di ascoltarla. Occorre che noi tutti siamo capaci di concepire il pianeta come uno spazio di solidarietà. Abbiamo tutti un destino comune e il nuovo modello economico dovrà basarsi  sulla distribuzione delle risorse, conclude. Il card. Ravasi cita il racconto biblico spesso mal interpretato: riempite la terra e soggiogatela, dominate sugli animali, dice la Bibbia, ma  la vera interpretazione è che  Dio colloca l’uomo sulla terra perché la coltivi e la custodisca.

Nel Convegno di stamattina mons. Becciu, sostituto per gli affari generali della segreteria di Stato aveva affermato che la disponibilità di cibo e la produzione alimentare non sono questioni che richiedono solo soluzioni tecniche, politiche ed economiche, ma necessitano di principi etici su cui basare le scelte. La causa del perdurare della fame nel mondo sta nell’assenza di volontà nel condividere. È necessario, è allora la conclusione , un autentico sussulto delle coscienze orientate alla giustizia e alla condivisione.








All the contents on this site are copyrighted ©.