2015-06-07 11:47:00

Il Papa in aereo: no a ipocrisia di chi parla di pace e vende armi


La questione di Medjugorje, la promozione della pace e il consumismo che danneggia i giovani sono stati tra i temi principali della breve conferenza stampa tenuta da Papa Francesco in aereo di ritorno a Roma. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Poche domande ma su temi importanti. Nonostante la brevità del volo, Papa Francesco non si è sottratto alla tradizionale conferenza stampa in aereo. Rispondendo ad una domanda su Medjugorje, ha innanzitutto rammentato che sulla questione c’è stato un approfondito lavoro di una commissione voluta da Benedetto XVI e presieduta dal cardinale Camillo Ruini. Quindi, ha affermato che attualmente su questo rapporto sta lavorando la Congregazione per la Dottrina della Fede, in vista di decisioni al riguardo. Il Papa ha poi risposto sui suoi viaggi nelle “periferie” d’Europa come Albania e Bosnia ed Erzegovina:

“E’ un segnale! Io vorrei incominciare a fare le visite in Europa, partendo dai più piccoli Paesi e i Balcani sono Paesi martoriati: hanno sofferto tanto! Hanno sofferto tanto… E per questo la mia preferenza è qua”.

No all'ipocrisia di chi vende armi e poi parla di pace
Ancora, rispondendo ad un’altra domanda, ha nuovamente denunciato con forza chi parla di pace ma poi fomenta il clima di guerra:

“C’è l’ipocrisia, sempre! Per questo ho detto che non è sufficiente parlare di pace: si deve fare la pace! E chi parla soltanto di pace e non fa la pace è in contraddizione; e chi parla di pace e favorisce la guerra – per esempio con la vendita delle armi – è un ipocrita!”

Il consumismo è un cancro della società
Francesco è infine ritornato sul tema della “dipendenza” da computer e da cellulari affrontato nell’incontro con i giovani:

“È curioso, in tante famiglie i papà e le mamme mi dicono: siamo a tavola con i figli e loro con il telefonino sono in un altro mondo. E’ vero che il linguaggio virtuale è una realtà che non possiamo negare: dobbiamo portarla sulla buona strada, perché è un progresso dell'umanità. Ma quando questo ci porta via dalla vita comune, dalla vita familiare, dalla vita sociale, ma anche dallo sport, dall'arte e rimaniamo attaccati al computer, questa è una malattia psicologica”.

Quindi, ha denunciato alcuni mali del consumismo come la pornografia e i programmi televisivi “relativisti, edonisti, consumistici”:

“Noi sappiamo che il consumismo è un cancro della società, il relativismo è un cancro della società: di questo io parlerò nella prossima Enciclica, che uscirà entro questo mese. Ho detto la parola ‘sporcizia’ per dire una cosa generale, ma tutti sappiamo questo. Ci sono genitori molto preoccupati che non permettono che ci siano i computer nelle stanze dei bambini: i computer devono essere in un posto comune della casa. Questi sono piccoli aiuti che i genitori trovano per evitare proprio questo”.








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