2015-06-07 15:30:00

Francesco ai leader religiosi: il dialogo è “fattore di unità”


“Il dialogo è una scuola di umanità e un fattore di unità, che aiuta a costruire una società fondata sulla tolleranza e il mutuo rispetto”. E’ quanto ha affermato Papa Francesco incontrando nel pomeriggio di ieri, nella sede del Centro internazionale studentesco francescano di Sarajevo, i rappresentanti delle confessioni religiose presenti in Bosnia ed Erzegovina. L’incontro è stato scandito dalla preghiera per la pace nel Paese e in tutto il mondo. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

“Noi, discendenti di Abramo secondo la fede in Te, unico Dio, ebrei, cristiani e musulmani, umilmente siamo davanti a Te e con fiducia Ti preghiamo per questo Paese, la Bosnia ed Erzegovina, affinché possano abitarvi in pace e armonia uomini e donne credenti di diverse religioni, nazioni e culture.Ti preghiamo, o Padre, perché ciò avvenga

in tutti i Paesi del mondo!”

Il dialogo è una scuola di umanità
La preghiera per la pace è stata il fulcro dell’incontro ecumenico ed interreligioso. Questo incontro – ha detto il Papa – è “segno di un comune desiderio di fraternità e di pace” e “testimonianza di un’amicizia” costruita negli anni. E’ un messaggio di “quel dialogo che tutti cerchiamo e per il quale lavoriamo”. Nel dialogo interreligioso - ha spiegato il Pontefice - “si condivide la quotidianità dell’esistenza”, si assumono “responsabilità comuni”, si progetta “un futuro migliore” imparando “a vivere insieme, a conoscersi e ad accettarsi nelle rispettive diversità”. “Il dialogo - ha aggiunto il Santo Padre - è una scuola di umanità”:

“Per questo motivo, il dialogo interreligioso non può limitarsi solo a pochi, ai soli responsabili delle comunità religiose, ma dovrebbe estendersi quanto più è possibile a tutti i credenti, coinvolgendo le diverse sfere della società civile”.

Sarajevo sia segno di unità
E in tal senso un’attenzione particolare - ha osservato Papa Francesco - meritano “i giovani, chiamati a costruire il futuro di questo Paese”. Il dialogo, per essere autentico ed efficace, "presuppone una identità formata". Esortando a continuare a percorrere il “cammino del perdono e della riconciliazione" e a fare giusta memoria del passato per imparare le lezioni della storia senza rimpianti e recriminazioni, il Santo Padre ha poi affermato che Sarajevo, definita la "Gerusalemme d'Europa", nel recente passato è diventata “un simbolo della guerra” ed oggi “può diventare nuovamente segno di unità”:

“Questa terra può diventare un messaggio: attestare che è possibile vivere uno accanto all’altro, nella diversità ma nella comune umanità, costruendo insieme un futuro di pace e di fratellanza”.

Durante l'incontro Papa Francesco ha ricordato, infine, la preziosa opera del Consiglio per il dialogo interreligioso, istituito nel 1997, che riunisce musulmani, cristiani ed ebrei.








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