2015-06-03 14:00:00

Sud Sudan: migliaia di sfollati a causa dei combattimenti


I pesanti combattimenti degli ultimi due mesi negli Stati di Unity e Upper Nile nel Sud Sudan hanno provocato la migrazione forzata di più di 100mila persone e bloccato le consegne di aiuti umanitari per circa 650mila persone, dal momento che le Organizzazioni umanitarie sono state costrette a ritirarsi. Dall'inizio dell'anno, circa 60mila cittadini sud sudanesi hanno lasciato il Paese, per raggiungere soprattutto il Sudan (30.000), l’Etiopia (15.000) e l’Uganda (15.000), portando il numero di sud sudanesi fuggiti dal Paese da dicembre 2013 a circa 555.000, mentre gli sfollati all’interno del Paese sarebbero circa 1,5 milioni.

Un terzo di sud sudanesi non hanno cibo a sufficienza
I rifugiati citano la recrudescenza dei combattimenti, ma anche la crescente insicurezza alimentare tra le principali ragioni che li hanno indotti a fuggire dalle loro case. Si stima che non abbiano cibo a sufficienza più di 3,8 milioni di persone, cioè un terzo della popolazione del Sud Sudan, che è di 11 milioni di persone. Tutti gli uffici dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite (Unhcr) in Sudan, Etiopia e Uganda hanno registrato un forte aumento degli arrivi nel mese di maggio.

In fuga donne e bambini
Solo la scorsa settimana, circa 6.000 sud sudanesi sono arrivati ​​nel White Nile State e nel Sud Kordofan in Sudan. La maggior parte si trovano nel White Nile State, dove l’87% delle famiglie di rifugiati hanno per capofamiglia una donna e il 72% sono bambini. Attualmente, i rifugiati che arrivano sono ospitati nella zona del confine e all’interno di un sito aperto di recente, chiamato El Redis II. Considerato il peggioramento delle condizioni di sicurezza e della situazione umanitaria sul lato sud sudanese del confine, l'Unhcr e i suoi partner si stanno preparando per un aumento del flusso di rifugiati. 

La stagione delle piogge aggraverà la situazione
L’imminente stagione delle piogge rende necessario predisporre gli aiuti in anticipo, dal momento che molte delle aree in cui si trovano i rifugiati possono diventare inaccessibili. Per garantire continuità all’assistenza umanitaria, ò'agenzia dell'Onu sta costruendo una banchina sul Nilo Bianco e nuove strade per raggiungere i siti in cui si trovano i rifugiati. Le condizioni dell'acqua e dei servizi igienico-sanitari in molti di questi siti devono essere rapidamente migliorate.

Preoccupazione Onu per la carenza di fondi
​Con il rapido aumento del numero di sud sudanesi in fuga dal proprio paese, l’Unhcr esprime grave preoccupazione per il fatto che il Piano di risposta regionale per i rifugiati del Sud Sudan per il 2015, che copre i programmi per i rifugiati nei Paesi limitrofi, gestito dall'Onu e da 39 partner, sia finanziato solo al 10%. Molte attività di vitale importanza, come la fornitura di acqua potabile, di servizi igienico-sanitari, di cibo e di alloggi rimangono pertanto gravemente sottofinanziate. (R.P.)








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