2015-06-01 12:22:00

Alzheimer: nuovo impegno Federazione italiana contro patologia


Un altro passo in avanti è stato fatto per aiutare i malati di Alzheimer e le loro famiglie: è stata infatti tradotta in italiano la "Dichiarazione di Glasgow", che ora è possibile leggere e sottoscrivere online sul sito delle Federazione italiana Alzheimer, che da oltre 20 anni si batte per salvaguardare i diritti delle persone affette da demenza. Sugli scopi della dichiarazione ascoltiamo il presidente della Federazione, Gabriella Salvini Porro, al microfono di Maria Cristina Montagnaro:

R. – Prima di tutto, i diritti che hanno questi malati: il diritto ad avere un’assistenza centrata sulla persona, e non tanto sulla malattia; perché, attualmente, non ci sono terapie che possano influenzare la malattia realmente. Quindi, bisogna considerare tutti gli strumenti che abbiamo in mano, e che sono il modo di curarli, di assisterli, di prendersi cura di questi malati.

D. – Che cosa chiedete alle istituzioni europee?

R. – Chiediamo di mettere a punto dei piani che coinvolgano tutti questi attori: malati in prima persona, famiglie, ricercatori, e tutte le istituzioni deputate ad assisterli; e chiediamo anche di finanziare le strutture che svolgono tutta questa attività.

D. – E ai governi nazionali che cosa chiedete?

R. – Ai governi nazionali chiediamo la stessa cosa: che considerino la malattia, e considerino non solo la malattia, ma il malato.

D. – Quali sono i primi sintomi della malattia?

R. – I primi sintomi non sempre sono gli stessi per tutte le persone: ogni malato è molto diverso dall’altro. Le manifestazione più evidente è la perdita di memoria importante. Non bisogna però spaventare le persone, perché la memoria la perdiamo un po’ tutti… Chi non ha dimenticato le chiavi di casa, della macchina o dove si trovava la macchina? Devono quindi essere perdite di memoria, ma sempre importanti. E poi un’altra manifestazione è il disorientamento.

D. – E qual è la dimensione di questa malattia?

R. – In Italia, parliamo di 1 milione e 200 mila persone con demenza, di cui almeno 600-700 mila sono malati di Alzheimer.

D. – Per sensibilizzare su questa malattia avete organizzato anche delle passeggiate in bicicletta: quanto è importante lo sport?

R. – Lo sport è sempre importante, perché ci sono degli studi che dimostrano che l’attività fisica - quella piacevole naturalmente - può essere utile per prevenire o affrontare il problema della malattia.








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