2015-05-26 15:40:00

Expo e disabilità, accessibilità promossa con riserva


Dall' Expo non ce lo si aspetterebbe mai. Non passerebbe neanche per l'anticamera del cervello l'idea che dei disabili, ad esempio in carrozzina, possano entrare facilmente al piano terra ma poi non possano salire al secondo piano di molti padiglioni. Perché le scale ci sono, ma gli ascensori no.

Nessuno crederebbe mai che proprio all'esposizione di Milano (incentrata su altruismo, cooperazione, solidarietà) alcune navette per disabili possano essere fuori uso, che il sito internet per le prenotazioni dei portatori di handicap funzioni a fasi alterne, che il personale addetto alle informazioni sia incapace nel dare info precise in tema di accessibilità. 

Eppure a leggere un' indagine di Eurisko sembra proprio che sia così. "Ho visitato il piano terra di un sacco di Paesi del mondo. Chissà cosa c'era al secondo piano" racconta un portatore di handicap intervistato dalla società di ricerche insieme a decine di persone con diverse disabilità, compresi 25 pazienti affetti da sclerosi multipla. Conferma un altro:" Sono stato all'Expo. Tutto bellissimo, modernissimo, studiatissimo. Peccato che in molti padiglioni non ci fossero ascensori per salire ma solo rampe di scale".

"Questo - commenta Giampiero Griffo, membro dell'esecutivo mondiale del Disabled People's International - è un problema di progettazione. Non tutti i padiglioni hanno la stessa capacità di attenzione alla disabilità e all'accessibilità. Mi chiedo: i responsabili della supervisione dei lavori e quindi della progettazioni in che modo sono intervenuti per controllare che questa accessibilità fosse rispettata? ".

Getta acqua sul fuoco Giovanni Merlo, membro lombardo della Ledha, Federazione per i diritti delle persone con disabilità, che insieme agli organizzatori di Expo hanno contribuito proprio a tutelare i diritti dei disabili: "Le persone disabili che stanno partecipando ad Expo sono davvero tante. Basta guardare per rendersene conto. Posso dire con certezza che le attenzioni che sono state loro riservate hanno funzionato. Certo, il livello di accessibilità non è perfetto, ma possiede punte di eccellenza. Se poi si dovessero riscontrare disservizi si possono anche segnalare alla nostra federazione. Noi siamo pronti ad intervenire".

Ma se è vero che ad Expo l'accessibilità non sarà perfetta ma in qualche modo funziona, per gli intervistati disabili di Eurisko, la città di Milano ha perso una grande opportunità per abbattere altre barriere architettoniche, soprattutto quelle nei pressi del luogo dell'evento: "Quelle classiche, purtroppo, sono ancora lì".








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