2015-05-23 13:59:00

Mattarella a Palermo: la mafia può essere sconfitta


Con una manifestazione alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Palermo ricorda le vittime delle stragi di Capaci e via D’Amelio. "Oggi la mafia dei tempi di Falcone, quella stragista, quella terrorista non c’è più, l’abbiamo destrutturata”, ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso, intervenuto alla cerimonia, che ha parlato però della presenza di “un fenomeno criminale minore che cerca di infiltrarsi nell’economia legale, più difficile da combattere, perché nascosto”. Il servizio di Alessandra Zaffiro:

“Cari giovani siamo qui, anzitutto, per dire che la mafia può essere sconfitta. Siamo qui per rinnovare una promessa: batteremo la mafia, la elimineremo dal corpo sociale perché è incompatibile con la libertà  e l’umana convivenza. Sconfiggere per sempre le mafie è un'impresa alla nostra portata, ma, per raggiungere questo traguardo, è necessario un salto in avanti che dobbiamo compiere come collettività".

Lo ha detto il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, a Palermo nel ventitreesimo anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio, per ricordare i giudici Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli agenti delle loro scorte.

"Falcone sapeva bene - ha aggiunto il Presidente Mattarella - che la repressione penale era indispensabile e che doveva essere molto più efficace e adeguata, per riaffermare il primato dello Stato: nella partita tra Stato e anti-Stato va sempre messo in chiaro che lo Stato alla fine deve vincere. Senza eccezioni".

Il Presidente Mattarella ha pronunciato il suo intervento nell’aula bunker del carcere Ucciardone, dove si celebrò il primo maxi processo alla mafia, alla presenza di tante autorità istituzionali tra i quali il Presidente del Senato Pietro Grasso, i ministri dell’Istruzione Stefania Giannini, della Giustizia Andrea Orlando, con il coinvolgimento di 40.000 studenti, collegati anche in video conferenza da sei città italiane.

“Fare memoria - ha detto il cardinale di Palermo, Paolo Romeo, presente alla commemorazione - significa assumere per proiettare quel cammino che si è fatto, quei lavori che sono stati testimoniati per illuminare il futuro. Credo che quello che ci hanno lasciato Falcone e Borsellino, tante vittime della mafia, come anche don Pino Puglisi, è un patrimonio che dobbiamo valorizzare e proiettare verso le nuove generazioni”.








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