2015-05-17 10:30:00

Yemen. Tregua sempre più debole, 10 morti nella notte a Taiz


Vacilla sempre più la tregua di cinque giorni – che dovrebbe scadere questa sera – in Yemen, proposta dall’Arabia Saudita e formalmente accettata dai ribelli Houthi per consentire la distribuzione di aiuti umanitari alla popolazione civile. Solo questa notte gli scontri avvenuti nelle città di Taiz e di Dhalea tra i ribelli sciiti e le forze fedeli al presidente in esilio Hadi, hanno causato la morte di almeno 10 persone. Oggi, intanto, il rappresentante dell'Onu nel Paese, Ismail Ould Cheikh Ahmed, ha lanciato un appello affinché il cessate il fuoco venga prolungato per altri cinque giorni.

I termini del cessate il fuoco
La tregua era scattata lo scorso martedì sera alle 23, per far fronte alle esigenze umanitarie di una popolazione stremata e in una situazione “catastrofica”, come è stata definita dall’Onu, che ha contato ben 1500 vittime dall'inizio del conflitto. Nonostante questo, però, e nonostante l’interruzione dei raid aerei dall’Arabia Saudita – dove è fuggito il presidente yemenita Hadi – si è continuato a mietere vittime sul campo: 62, tra cui 23 civili, solo nella giornata di ieri.

La conferenza di Riad
È prevista per domani, data di scadenza del cessate il fuoco, una conferenza nella capitale saudita, indetta dal presidente yemenita Hadi all’inizio di maggio per promuovere un dialogo sulle condizioni in cui versa il Paese. I ribelli fedeli all’ex presidente Saleh, però, hanno già annunciato che non prenderanno parte all’incontro, anche se alcuni esponenti del partito di Saleh, negli ultimi giorni, sono passati dall’altra parte, giurando fedeltà a Hadi.(R.B.)








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