2015-05-14 14:30:00

India. Madhya Pradesh: radicali indù attaccano tre chiese


Martedì notte i radicali indù hanno attaccato tre chiese a Indore, la più grande città del Madhya Pradesh. Gli estremisti hanno lanciato pietre, distrutto croci, compiuto atti vandalici di vario genere e tentato di dare fuoco a uno dei luoghi di culto, ma la polizia è intervenuta prima che potessero portare a termine il piano. All'agenzia AsiaNews Sajan George, presidente del Global Council of Indian Chistians (Gcic), condanna “con fermezza” gli attacchi.

Il gesto contro l'inaugurazione di un orfanatrofio gestito da missionari
Le aggressioni sono avvenute poche ore prima che Sonia Gandhi, presidente del Congress (primo partito dell’opposizione), inaugurasse un orfanotrofio gestito da missionari. Il principale sospettato per questi episodi è il Sanskritik Jagran Manch, organizzazione locale della destra indù, che ieri aveva minacciato una “azione diretta” se Gandhi avesse “davvero” inaugurato la struttura. L’orfanotrofio sorge in un luogo che prima era di proprietà di un’organizzazione privata. L’edificio è stato preso dall’amministrazione del distretto, che poi l’ha affidato ai missionari. Padre Ramesh Chandekar, sacerdote anglicano della chiesa di St. Paul, riferisce che i militanti hanno danneggiato il crocifisso e distrutto utensili sacri e il microfono. 

Attacchi ad altre due chiese protestanti
I gruppi hanno poi tentato di dare fuoco a una seconda chiesa protestante, gettando stracci accesi all’interno. Subito allertata, la polizia ha agito in fretta e ha spento il rogo prima che si propagasse. Alla terza chiesa, anch’essa protestante, gli estremisti hanno rotto pannelli di vetro e finestre lanciando contro delle pietre. 

Attacchi alla libertà religiosa nel Madhya Pradesh
Secondo Sajan George, gli attacchi alle chiese “riflettono la spirale discendente in cui sta precipitando la libertà religiosa della minuscola comunità cristiana, nel Madhya Pradesh guidato dai nazionalkisti indù del Bharatiya Janata Party”. Ricordando il Rapporto 2015 sulla libertà religiosa in India presentato il 1 maggio scorso dalla Commissione Usa per la libertà religiosa nel mondo, il presidente del Gcic afferma: “Il governo del Bjp deve controllare i suoi quadri più estremisti e agire con rapidità per fermarli, usando il Codice penale indiano come deterrente e avvertimento per gli altri gruppi radicali, che senza essere provocati aggrediscono la minoranza cristiana”. (N.C.)








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