2015-05-13 14:00:00

Kenya: leader cristiani ricordano le vittime di Garissa


“Nel rendere omaggio alle vittime dell’attacco terroristico di Garissa, dobbiamo continuare a pregare per coloro che hanno ucciso perché si convertano e abbiano rispetto per la vita”: così ha esortato il card. John Njue, arcivescovo di Nairobi, nel corso della preghiera ecumenica in ricordo delle vittime dell’assalto del 2 aprile all’Università di Garissa, nel corso del quale 148 persone hanno perso la vita. L’attacco è stato rivendicato dagli Shabaab somali. L’incontro di preghiera ha visto la partecipazione dei leader religiosi della Chiesa cattolica, dell’Africa Inland Church, della Deliverance Church e di quella Presbiteriana.

L'insicurezza crea divisione tra i gruppi religiosi
L’insicurezza nella quale vivono diverse aree del Kenya è stata denunciata di recente dalla locale Conferenza episcopale. Su questo punto è ritornato mons. Martin Kivuva Musonde, arcivescovo di Mombasa, che ha lanciato l’allarme sul fatto che l’insicurezza “sta creando una divisione tra i gruppi religiosi”.

Maturità politica del Kenya spazzata via da terrore e banditismo
​“Alcuni dicono che Dio ci ha abbandonato - ha affermato mons. Kivuva -. Siamo stati l’orgoglio dell’Africa per diversi anni. Eravamo conosciuti per la nostra maturità politica, come un centro per gli affari e per il turismo, ma tutto questo ora è stato spazzato via dal terrore e dal banditismo”. Eliud Wabukala, primate della Chiesa anglicana del Kenya, ha infine condannato “la cultura della memoria corta, dove, dopo ogni attacco, al rumore iniziale segue un calcolato silenzio” ed ha esortato il governo ad assicurare la giustizia, perché “abbiamo sentito di arresti e di persone portate di fronte alla Corte, ma mai della conclusione di questi casi”. (L.M.)








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