Scontri accesi in Perù, nella provincia di Islay: da diverso tempo, gli abitanti della zona stanno protestando contro il progetto minerario “Tía María”, destinato all’estrazione di oro e altri metalli. Ma l’ipotesi di una miniera a cielo aperto desta preoccupazione per l’ecosistema della regione, in particolare per la salvaguardia delle falde acquifere e della qualità dell’aria. La protesta degli abitanti ha provocato, finora, alcune vittime e diversi feriti in scontri con la polizia.
Necessario agire subito in difesa della vita e della giustizia
Di fronte a questa drammatica situazione, la Conferenza episcopale del Perù ha diffuso
una nota ufficiale in cui si chiede “una profonda riflessione che porti ad un’azione
tempestiva in difesa della vita, della costruzione della pace e della giustizia”.
“Siamo consapevoli dell’importanza di un progetto come quello di Tía María – scrivono
i vescovi – perché esso implica investimenti di alto livello per l’economia della
regione e del Paese, con la conseguente creazione di posti di lavoro, importanti opere
di infrastrutture, insieme al contributo che darà alle risorse pubbliche e quindi
in favore della qualità della vita”.
Salvaguardare il Creato per uno sviluppo sostenibile e solidale
Tuttavia, la Chiesa di Lima mostra preoccupazione per le popolazioni della provincia
di Islay dedite, per lo più, al settore agricolo: “L’agricoltura va protetta – spiegano
i presuli peruviani – perché aiuta l’alimentazione, crea posti di lavoro, migliora
l’economia delle famiglie, della regione e del Paese”. E nella valle di fiume Tambo,
per favorire le coltivazioni, “è necessario tutelare le acque, sia di superficie che
del sottosuolo, insieme alla qualità dell’aria e della terra, tutti elementi essenziali
per raggiungere i necessari livelli di produttività”. “Il nostro sguardo – continua
la nota episcopale – deve includere il bene comune, la salvaguardia del Creato, uno
sviluppo che sia davvero umano, sostenibile e solidale”.
Mai più violenze! Si torni al dialogo!
Di qui, il rammarico “profondo” che i vescovi peruviani esprimono riguardo agli episodi
di violenza verificatisi, in particolare per la morte di alcune persone. “Mai più
vittime! – è l’accorato appello dei presuli – Mai più violenza! Chiediamo alle forze
dell’ordine ed alla popolazione civile di ribadire il rispetto dei diritti umani e
della pace”, perché “è assolutamente necessario ritornare al dialogo, con la buona
volontà di tutte le parti in causa che devono partecipare al ristabilimento della
pace”.
Ricostruire la pace nel Paese
Infine, la Chiesa di Lima manifesta la sua volontà di “approvare e sostenere le iniziative
per ristabilire il dialogo e la costruzione della pace” nel Paese e chiede l’intercessione
di Maria, Regina della pace, affinché aiuti la riconciliazione nazionale del Perù.
(I.P.)
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