2015-05-10 14:30:00

I filippini con Papa Francesco contro la “cultura dell’indifferenza”


Rifiutare la cultura dell’indifferenza uscendo dal proprio rifugio tranquillo per andare incontro alle persone in difficoltà, vedendo Cristo nel volto di ogni povero e tenendo Maria come fonte d’ispirazione. Per il mese di maggio i cattolici filippini, accogliendo le intenzioni di preghiera di Papa Francesco di rifiutare “la cultura dell’indifferenza” prendendosi cura “delle sofferenze del prossimo”, promuovono iniziative a favore dei più indigenti. “L’intenzione di preghiera del Santo Padre – spiega padre Joel Saballa, sacerdote della parrocchia dell’Immacolata Concezione di Novaliches, a Quezon - è ciò di cui ha bisogno il mondo oggi, soprattutto le Filippine dove molti soffrono per la corruzione e la cultura dell’indifferenza”.

Aiutare i giovani ad andare oltre le illusioni del consumismo facile
In un Paese dove cresce sempre di più il secolarismo e  il consumismo soprattutto da parte dei giovani, diventa necessario non chiudersi ma aprirsi verso i fratelli meno fortunati, in particolar modo quelli che sono ai margini della società. “La sfida di oggi - spiega il professor Nestor Limqueco, della Fraternità laica di San Domenico - è quella di evangelizzare la cultura locale”, e per farlo egli invita a trovare ispirazione nella Madonna, cui è dedicato il mese di maggio. “La Vergine Maria - afferma - è la prima discepola di suo Figlio, la prima a ricevere la sua Parola nel momento dell’Annunciazione e la prima a portare la Buona Novella durante la Visitazione a Elisabetta".

Negli ultimi il volto di Cristo
Anche fratel Martin Francisco, missionario filippino nelle comunità Dumagat nella Sierra Madre, punta il dito contro la cultura dell’indifferenza che spinge ad accumulare i beni per soddisfazione personale, a scapito della preghiera e del Signore. “Molti di noi  - spiega - dimenticano di vedere Cristo nel volto di un povero, di un malato, di un membro delle popolazioni indigene”. (M.T.)








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