Sono circa seimila i fedeli svizzeri che hanno risposto all’invito della Conferenza episcopale (Ces) a contribuire con i loro pareri alla stesura del questionario preparatorio del prossimo Sinodo ordinario sulla famiglia a ottobre. Gli esiti delle consultazioni, la cui sintesi è stata già inviata a Roma, confermano sostanzialmente le risposte date al precedente sondaggio on line condotto nel 2013, in accordo con la Ces, dall’Istituto di sociologia pastorale di San Gallo in preparazione al Sinodo straordinario dell’anno scorso, al quale avevano partecipato più di 25 mila persone.
Desiderio di comprensione
Ampio il consenso e l’apprezzamento dei fedeli per
gli insegnamenti della Chiesa su matrimonio e famiglia, ma altrettanto diffusa è la
comprensione per casi concreti di fallimento dei matrimoni e decomposizione delle
famiglie. Di qui l’auspicio che la Chiesa trovi nuove soluzioni per questi casi. Solo
una ridotta minoranza è assolutamente contraria a qualsiasi modifica dell’attuale
dottrina cattolica in materia.
Richiesta di nuove soluzioni
In particolare, secondo la maggior parte delle persone
che hanno partecipato alle consultazioni, l’esclusione assoluta dei divorziati risposati
dai Sacramenti dovrebbe essere rivista a favore di un’applicazione più flessibile
di questa disposizione che tenga conto dei singoli casi. Con riferimento alle coppie
omosessuali, anche se la maggioranza rifiuta l’equiparazione delle unioni tra persone
dello stesso sesso al matrimonio, molti sono favorevoli a concedere una benedizione
a queste coppie, perché possano avere un loro spazio nella Chiesa. Diffusa è poi la
consapevolezza che il matrimonio sacramentale stia diventando sempre più una scelta
minoritaria. Di qui, la richiesta di un maggiore impegno della Chiesa nella preparazione
e nell’accompagnamento delle coppie che si sposano in Chiesa e di un maggiore sostegno
alle famiglie.
I partecipanti
Alle consultazioni sul Sinodo, svoltesi tra gennaio
e marzo, hanno partecipato agenti pastorali, catechisti e fedeli impegnati nelle parrocchie
e nelle comunità e associazioni ecclesiali. A coordinarle è stato il segretariato
della Commissione pastorale della Ces che li ha analizzati e sintetizzati nel rapporto
inviato a Roma. (L.Z.)
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