Il numero di persone fuggite all'interno del proprio Paese a causa di conflitti o violenze ha raggiunto la cifra record di 38 milioni, pari all’insieme degli abitanti di Londra, New York e Pechino. Ogni giorno 30.000 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case. "Questi dati sono i peggiori dell’ultima generazione e segnalano il nostro completo fallimento nella protezione di civili innocenti", ha dichiarato Jan Egeland, segretario generale del Norwegian Refugee Council (Nrc).
La sconfitta della diplomazia contro uomini armati e senza pietà
"I diplomatici di tutto il mondo, le risoluzioni delle Nazioni Unite, i colloqui di
pace e gli accordi di cessate il fuoco hanno perso la loro battaglia contro uomini
armati e senza pietà, spinti da interessi politici o religiosi, e anche da imperativi
umani", ha dichiarato Egeland. "Questo rapporto dovrebbe costituire un sostanziale
campanello d'allarme. Dobbiamo interrompere questa tendenza in cui milioni di uomini,
donne e bambini rimangono intrappolati nelle zone di conflitto di tutto il mondo. 38
milioni di esseri umani soffrono spesso in condizioni orrende, trovandosi senza speranza
e senza futuro. Se non ci impegniamo a cambiare il nostro approccio, l'onda d'urto
di questi conflitti continuerà a perseguitarci per i decenni a venire", ha dichiarato
Egeland.
E' necessario portare la pace nei Paesi devastati dalla guerra
Volker Türk, assistente Alto Commissario per la Protezione dell’Unhcr, ha affermato
che tale, impressionante, numero di persone in fuga a causa di conflitti e violenze,
anticipa ulteriori esodi. "Come abbiamo visto nel recente passato, ad esempio nel
Mediterraneo, la disperazione spinge le persone a tentare la sorte, anche rischiando
pericolose traversate in barca. La soluzione più ovvia è rappresentata da uno sforzo
a tutto campo per portare la pace nei Paesi devastati dalla guerra", ha aggiunto Türk
.I dati del Rapporto Global Overview 2015
Il 60% dei nuovi sfollati si trova in cinque paesi: Iraq, Sud Sudan, Siria, Repubblica
Democratica del Congo e Nigeria. I civili iracheni sono stati tra le principali vittime
dei nuovi esodi interni nel 2014, con almeno 2,2 milioni di persone costrette a fuggire
dalle loro case Almeno il 40% della popolazione siriana, ovvero 7,6 milioni di persone,
è sfollata, il numero più alto al mondo. La campagna di Boko Haram per controllare
il territorio e imporre la legge islamica nel nord-est della Nigeria ha spinto centinaia
di migliaia di persone a fuggire dalle proprie case.
Esodi anche in Europa con la guerra in Ucraina
Per la prima volta in più di dieci anni, l'Europa ha avuto un numero massiccio di
esodi, principalmente a causa dalla guerra in Ucraina, che ha costretto 646.500 persone
ad abbandonare le proprie case nel 2014. Il rapporto riguarda le migrazioni forzate
che si sono verificate nel 2014 e si basa sui dati forniti da governi, organizzazioni
non governative partner e agenzie delle Nazioni Unite. (R.P.)
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