2015-05-05 12:17:00

Vietnam: migranti, priorità della Chiesa contro la tratta


Il fenomeno della migrazione interna e all’estero acquista una rilevanza sempre maggiore in Vietnam; anche i vescovi nella prima Assemblea annuale, che si è tenuta a Saigon, hanno affrontato la questione aprendo un tavolo di discussione e confronti. La Chiesa locale - riporta l'agenzia AsiaNews - sta cercando “risposte” alle sfide che si fanno sempre più numerose; tuttavia, attraverso il presidente della Commissione Giustizia e Pace i vertici cattolici chiariscono che essa investe “le più alte cariche dello Stato” e, in particolare, “gli organismi preposti alla difesa dei viaggiatori” e quanti si battono contro la tratta di vite umane. Perché pur essendo “un fenomeno recente”, oggi riguarda migliaia di cittadini, uomini e donne, spesso vittime di violenze e abusi. 

La prima, grande migrazione risale al 1954
Nell’Assemblea, mons. Joseph Nguyên Chi Linh, responsabile della Commissione episcopale sui migranti, ha illustrato il problema posto dagli sfollati interni e da quanti scelgono l’estero in cerca di lavoro. Quello della migrazione in Vietnam, ha spiegato il prelato, è un fenomeno piuttosto recente: la prima, grande migrazione risale al 1954, con la fuga verso sud di un milione di vietnamiti all’indomani degli accordi di Ginevra che hanno diviso il Paese in due blocchi. 

Dal 1975 la fuga dei boat people
In seguito altri fenomeni migratori si sono verificati nell’aprile 1975, con la fine della guerra e la presa del potere da parte del Nord. Da qui la fuga dei boat-people, i clandestini a bordo di imbarcazioni di fortuna. Con numeri che variano da uno a cinque milioni, a seconda delle fonti. E ancora, i moltissimi migranti interni - dalle campagne alle grandi città - e gli espatriati degli ultimi decenni - prima nell’ex blocco sovietico, oggi in Malaysia, a Taiwan, o nei Paesi del Golfo come Qatar e Arabia saudita - per questioni economiche o in cerca di lavoro. 

Migranti vittime di sfruttamento e di tratta
In un’intervista a Radio Free Asia (Rfa) il vescovo di Vinh mons. Paul Nguyên Thai Hop, presidente della Commissione di Giustizia e Pace della Chiesa vietnamita, ha analizzato a fondo il tema della migrazione ed elencato le situazioni di maggiore criticità. Il presule stesso è stato testimone del “dramma vissuto dai migranti”, in particolare di quanti sono espatriati in cerca di un lavoro. Molti sono stati oggetto di scambio, posti in condizione di semi-schiavitù; le donne sfruttate per sesso o date in spose a uomini senza scrupoli. “La situazione di quanti vanno all’estero - puntualizza - resta tragica”. Fra questi le donne del delta del Mekong, che emigrano per sposarsi e diventano vere e proprie “serve” nelle famiglie di accoglienza; per alcune la situazione è così disperata da spingersi fino al suicidio. E ancora, i migranti vittime della tratta di vite umane. 

Le autorità chiamate a tutelare gli interessi dei migranti            
“La Commissione per la pastorale dei migranti collaborerà con le altre commissioni per trovare risposte alle problematiche di maggiore attualità. Problemi che riguardano le più alte cariche del Paese - conclude il prelato - E in particolar modo gli organismi a tutela degli interessi dei lavoratori migranti”. (R.P.)








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