“Nuova evangelizzazione: quale missione, quale formazione?”. E' stato questo il tema dell’Incontro internazionale svoltosi a fine aprile ad Abidjan, in Costa d’Avorio, organizzato dal Centro di formazione missionaria. “Il rapporto tra evangelizzazione e missione di Cristo – è emerso dai lavori – si pone oggi in un contesto di perdita della fede, nei Paesi del nord. Di conseguenza, nel Sud del mondo, emerge come primaria la questione del radicamento della fede, portata dall’Occidente”.
Formare missionari per testimoniare Gesù nella società moderna
“Il legame tra Vangelo, storia, cultura e vissuto
di fede – è stato detto – deve essere in perpetuo e costante aggiornamento, sia dal
punto di vista della formazione degli agenti pastorali, che da quello dei metodi missionari”.
Questo perché, hanno sottolineato i partecipanti all’incontro, “la sfida della nuova
evangelizzazione risiede nella riscoperta della missione di Cristo” e pone in evidenza
pertanto “l’emergenza della formazione di ministri ordinati, battezzati, religiose
e religiosi, affinché siano capaci di testimoniare, in maniera profetica, Gesù nelle
società industriali e postmoderne o là dove si pongono le questioni principali dello
sviluppo umano, della giustizia e della pace”.
Proclamazione del Vangelo sia al cuore della missione
Al convegno è intervenuto anche mons. Joseph Spiteri,
nunzio apostolico in Costa d’Avorio, il quale ha ribadito che “la proclamazione della
Buona Novella dell’amore e della misericordia infinita di Dio deve essere al cuore
della missione e della formazione”. “La missione – ha insistito il presule – è davvero
il frutto di una comunione ecclesiale” e quindi “la testimonianza di carità fraterna,
umile e concreta, offerta con semplicità, favorisce l’accoglienza del Vangelo nella
comunità cristiana”. La sfida della nuova evangelizzazione, ha concluso mons. Spiteri,
è da porre quindi “nella fedeltà della Chiesa alla sua missione di testimone di Cristo
nelle società attuali”. (I.P.)
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