“Il matrimonio è e può essere solo l’unione di un uomo e una donna”. In previsione di un importante pronunciamento della Corte Suprema, il presidente della Conferenza episcopale statunitense mons. Joseph Edward Kurtz, è tornato a sottolineare quella che definisce una “bellissima verità” (a beautiful truth) sul matrimonio, un’”istituzione perenne con radici profonde nella nostra identità, cultura e leggi”.
37 gli Stati che riconoscono le cosiddette “nozze gay”
Dalla mattina di martedì, i giudici supremi hanno cominciato le audizioni riguardanti
la costituzionalità delle leggi con cui alcuni Stati vietano i matrimoni tra persone
dello stesso sesso. Si tratta dell’Ohio, del Michigan, del Kentucky e del Tennessee
il cui divieto è stato confermato dalla Corte d’appello del 6° Circuito di Cincinnati.
Altri 37 Stati hanno invece riconosciuto i matrimoni omosessuali, in molti casi per
decisione dei tribunali federali alla luce di una sentenza della Corte Suprema del
2013 che ha abolito il divieto federale a tale riconoscimento .
Il diritto dei bambini ad essere amati da un padre e da una madre
In una dichiarazione diffusa sul sito dell’episcopato statunitense, mons. Kurtz sottolinea
anche che la verità cattolica sul matrimonio è “inseparabile” dal “dovere” di onorare
la dignità che Dio ha donato a ogni creatura umana. E riferendosi direttamente all’atteso
pronunciamento della Corte Suprema, afferma di pregare perché i giudici “sostengano
la responsabilità degli Stati nel proteggere la bella verità del matrimonio”. Una
verità - aggiunge - che riguarda “il benessere essenziale della nazione”, e in particolare
dei minori. In questo senso, ribadisce come sia “diritto fondamentale” dei bambini,
“di conoscere e di essere amati dal loro padre e madre insieme”. La Chiesa, conclude
, “difenderà sempre questo diritto”, rivolgendosi soprattutto alle persone di buona
volontà per “continuare questa discussione con carità e civiltà”. (L.Z.)
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