2015-04-30 12:36:00

Chiesa e intelligence unite per la sicurezza e la pace nel mondo


“Shomèr, sicurezza internazionale e costruzione della pace”. Questo il tema dell’incontro che si è svolto ieri alla Pontificia Università Lateranense, che prende spunto da una citazione del profeta Isaia sul ruolo della sentinella di avvertire e sorvegliare il mondo. A confronto l’impegno di Chiesa e intelligence nella creazione di un pianeta più sicuro e senza guerre. Il servizio di Michele Raviart:

La Chiesa per sua stessa vocazione e per la sua capillarità contribuisce alla salvaguardia della pace e alla sicurezza del mondo. Un mondo destabilizzato da sfide asimmetriche, come quella del terrorismo, che può essere salvato solo dal dialogo tra le religioni e dalla misericordia. Due punti chiave del magistero di Papa Francesco, tanto che, come spiega mons. Enrico Dal Covolo, rettore della Pontificia Università Lateranense, si può parlare quasi di un “pontificato geopolitico della misericordia”:

"Questa prospettiva della misericordia non rimane minimamente rinchiusa dentro un puro ambiente intra-ecclesiale, ma interessa tutte le nazioni, tutte le culture. Tra l’altro, basta fare riferimento al numero 23 della 'Misericordiae Vultus', per vedere quanto sia importante ciò che il Papa dice riguarda alla necessità e all’urgenza del dialogo tra la religione cristiana, la religione ebraica e la religione musulmana che praticamente sono quelle che coprono la geopolitica del mondo".

Il mondo dell’intelligence e la Chiesa, spiega l’ambasciatore italiano Giampiero Massolo, direttore del Dis - Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza - condividono la visione della sicurezza come bene primario e la centralità dell’uomo. L’idea è quella di una sicurezza partecipata, in cui i cittadini abbiano una piena consapevolezza del tipo di attività svolto dall’intelligence, per sfatare falsi miti sul mondo degli ”007” e sentirsi tutelati dalla legge anche quando sono in atto operazioni che per loro natura devono rimanere “segrete”. Nel nome della trasparenza la scuola di formazione del DIS ha avviato una serie di collaborazioni con le università italiane e, per la prima volta, con l”Università del Papa”. Dott. Paolo Scotto di Castelbianco, responsabile della Comunicazione Istituzionale del DIS:

"È un progetto culturale-scientifico. La nostra scuola di formazione ha rapporti e interloquisce con le migliori realtà culturali del nostro Paese. Trascurare la realtà importantissima e vitale degli studenti qui della Lateranense e l’immenso 'know how' del corpo docente sarebbe stato miope. Ci confrontiamo su temi che ci avvicinano con qualcosa di molto simile, anche se può sembrare un paradosso. Entrambi i mondi hanno un sentimento etico molto forte: sono due servizi diversi ma con un grande punto di passaggio comune".

L’ostensione della Sindone e l’imminente Giubileo vedranno lavorare insieme gli apparati di sicurezza italiani e della Santa Sede. Domenico Giani, direttore del Corpo della Gendarmeria vaticana:

"La nostra è sostanzialmente una collaborazione per analizzare eventuali fenomeni e poi lavorare insieme. La preparazione è quello che è il quotidiano, quindi vedremo i numeri, le cerimonie che ci saranno, ma sostanzialmente credo che non cambierà di molto rispetto a quello che facciamo quotidianamente per assicurare l’arrivo di tutti questi fedeli, pellegrini, turisti che ogni giorno arrivano alla sede di Pietro".

A margine della conferenza, e proprio in vista del Giubileo, mons. Dal Covolo ha poi annunciato un incontro con gli esponenti musulmani dell’università iraniana di Qom. A dicembre nella Pontificia Università Lateranense si svolgerà una tavola rotonda sulla teologia della misericordia nel cristianesimo e nell’islam.








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