2015-04-29 08:12:00

In Indonesia fucilati i nove condannati per traffico di droga


Sono stati fucilati in Indonesia gli otto condannati per traffico di droga, sette dei quali stranieri. Immediata la reazione dell’Australia che ha visto mettere a morte due suoi cittadini, e che ha richiamato il suo ambasciatore. Neanche gli appelli della chiesa cattolica indonesiana sono serviti a fermare le esecuzioni. Negli ultimi giorni era intervenuto l’arcivescovo di Jakarta, mons. Suharyo che aveva definito la pena capitale un’offesa alla dignità umana. Roberto Piermarini:

Nessuna pressione della comunità internazionale, neanche le possibili ritorsioni diplomatiche sono servite per fermare il plotone d’esecuzione. I condannati, un indonesiano e sette stranieri, provenienti da Australia, Nigeria, Brasile, Ghana e Filippine, erano stati arrestati negli ultimi dieci anni per traffico di stupefacenti. Il governo australiano, per salvare i suoi due cittadini, aveva avviato una forte campagna, ma il presidente indonesiano, Joko Widodo ha respinto la richiesta di clemenza, così come ha fatto per la filippina Mary Jane Veloso, uccisa nonostante gli appelli di Manila. Per Widodo la priorità è combattere il traffico di droga, da lui definito “emergenza nazionale”. L’ambasciatore australiano in Indonesia sarà richiamato per consultazioni, il premier Abbot ha parlato di esecuzioni crudeli e inutili, avvertendo che si è entrati in un momento buio nelle relazioni tra i due paesi. A sperare nella clemenza ora è il cittadino francese Serge Atlaoui. Per almeno due settimane resterà in attesa del verdetto sul suo ricorso dal tribunale amministrativo di Giacarta, a pesare sulla sua temporanea salvezza potrebbe essere stato l’intervento del presidente Hollande che ha minacciato ritorsioni diplomatiche.

 








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