L'agente di sicurezza Eusebio, della comunità indigena dei Ka'apor, 42 anni, del villaggio Xiborendá, nella terra indigena brasiliana Alto Turiaçu nel Maranhão, è stato ucciso domenica scorsa con un colpo di fucile alla schiena. Stava tornando dal villaggio Jumu'e Ha Renda Keruhu, viaggiando sul retro di una motocicletta guidata da un altro indigeno, quando, verso le 18.30, due uomini incappucciati hanno chiesto loro di fermarsi e quindi hanno colpito Eusébio uccidendolo.
Il leader ucciso era impegnato nella lotta contro il disboscamento
Secondo la nota inviata all'agenzia Fides dal Cimi (Consiglio Indigenista Missionario),
per alcuni testimoni indigeni, i responsabili del delitto sono i taglialegna del Comune
di Centro do Guilherme, in seguito ai controlli e alla sorveglianza del territorio
avviati nel 2013 dalla comunità indigena Ka'apor, che si concludono quest'anno. Eusebio
era una persona molto impegnata ed importante nella lotta contro il disboscamento
illegale nella zona e membro del Consiglio dei Ka'apor. Il figlio di Eusebio, dopo
aver lasciato il corpo del padre nella città di Zé Doca, è tornato al suo villaggio,
dove è stato avvicinato da un taglialegna il quale lo ha avvertito che altri indigeni
e sostenitori dei Ka'apor potrebbero essere uccisi.
Gli indigeni non hanno protezione dallo Stato: si uccide per intimidire
La violenza contro gli indigeni si è intensificata negli ultimi mesi, dopo la chiusura
dell'ultimo periodo in cui era consentito tagliare gli alberi, in zone e quantità
stabilite. "Abbiamo chiuso parte della zona e controlliamo gli ingressi di otto villaggi,
per prevenire il ritorno dei taglialegna. Ma da quel momento ci sono stati furti di
moto e aggressioni, commessi sempre da due o tre persone incappucciate e con fucili
da caccia" dice un leader dei Ka'apor. "Le minacce di morte sono costanti da molto
tempo. Ora uccidono per intimidire ... Noi non sappiamo cosa fare, perché non abbiamo
nessuna protezione. Lo Stato non fa nulla".
Potere pubblico ignora i crimini ambientali
Madalena Borges, del Consiglio Indigenista Missionario della regione di Maranhão,
segnala l'assenza e le omissioni del potere pubblico, che ignora le ripetute lamentele
per i crimini ambientali commessi dagli invasori del territorio indigeno. (C.E.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |