2015-04-22 14:36:00

Galantino: facile colpire barconi, basta slogan su immigrati


Oltre 400 migranti sono sbarcati stamani ad Augusta, tra di loro anche donne e bambini, trasportati dalla marina militare. Altri 112 sono invece arrivati a Lampedusa, a bordo di una nave della Guardia costiera. Nelle prossime ore si intensificheranno gli arrivi in Sicilia dove, nelle ultime ore, i 28 sopravvissuti al naufragio di sabato scorso hanno confermato la collisione con il rimorchiatore che li ha soccorsi e il conseguente affondamento del barcone. Due gli scafisti arrestati. La sciagura, con un bilancio di circa 850 vittime, resta la peggiore tragedia del mare registrata fino ad oggi. Intanto, in vista del Consiglio europeo di domani sull’emergenza sbarchi, il premier Renzi ha annunciato che la proposta dell’Italia è che le procedure di asilo siano gestite da un team europeo. Il servizio di Francesca Sabatinelli:

Dall’Unione Europea domani serve una risposta organica, politica e non emotiva, a ciò che sta avvenendo e che potrà ancora avvenire. Il premier Renzi parla al parlamento e avverte che la priorità è la guerra al traffico di uomini, perché “non c’è nella storia un’esperienza di compravendita di carne umana come quella di adesso se non risalendo allo schiavismo”. Domani, dunque, vertice straordinario europeo per reagire alla carneficina in atto nel Mediterraneo, mentre il governo di Tripoli  – quello non riconosciuto internazionalmente – si dice pronto a cooperare con Roma per lottare contro l’immigrazione clandestina. Il caos libico è la causa dei rifugiati, aveva detto ieri Obama, ciò che sottolinea anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quando spiega che la situazione attuale  sta consentendo insediamenti sempre maggiori di terroristi e che l’Unione Europea ha le sue responsabilità perché deve essere più attiva nei paesi di provenienza dei flussi e deve riuscire "a porre fine a questo ignobile traffico fatto da indegni mercanti di esseri umani". A chiedere un sussulto di dignità all’Europa è anche mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, che risponde così a chi chiede di affondare i barconi degli scafisti prima che partano:

“Si fa presto a dire 'andiamo a bombardare i barconi'! Ma chi ti dà il permesso, chi ti fa entrare lì dentro, in nome di chi tu ci vai? Quindi questa è solo una delle posizioni, ma mi sembra che ne stiano emergendo anche altre, che spero veramente trovino attenzione. Mi riferisco soprattutto a coloro i quali, in questo momento, stanno spingendo in maniera – mi auguro – sempre più forte l’Europa, o comunque tutto l’Occidente, a prendere atto che il tema dell’immigrazione innanzitutto non può essere più assolutamente concepito come un’emergenza. E poi, secondo me, c’è anche da cambiare cultura, cominciare a pensare, come hanno fatto altri Paesi del Nord Europa, che il tema dell’immigrazione, o meglio gli immigrati, non sono e non possono tornare ad essere soltanto un peso, possono essere anche una risorsa. Per fare questo, però, bisogna avere prima di tutto una intelligenza pratica, concreta, anche un cuore un poco più aperto. Io mi rendo conto della gravità, della serietà, della necessità di affrontare questi temi, non con degli slogan  – nemmeno quelli da parte della Chiesa, da parte degli uomini di Chiesa  – ma ritengo che ci sia la necessità di fermarsi, di guardare seriamente a questo problema, di guardarlo, ripeto, tenendo presente che abbiamo a che fare non con immigrati, ma con storie, con persone, con volti, con famiglie, con speranze. Ce la sentiamo noi di affossare e affogare tutto questo?”.

All'Europa, l’Italia chiederà di "rafforzare le operazioni dell'Unione Europea", di "combattere i trafficanti di uomini", di "scoraggiare le persone a lasciare la propria terra attraverso un investimento sui Paesi di origine" e di "rafforzare la solidarietà tra gli Stati membri anche con una diversa strategia nell’accoglienza". Il risultato per Renzi è stato che la risoluzione è stata approvata dall’Aula. In vista del vertice di domani, inoltre, prende la parola anche Amnesty International che in un rapporto scrive che con l’Operazione "Triton" al posto di "Mare Nostrum" si muore 53 volte di più. Dello stesso avviso è mons. Galantino:

“Io ritengo sia sotto gli occhi di tutti come questo cambio, da 'Mare Nostrum' a 'Triton', abbia significato soltanto, forse, un risparmiare soldi, ma aumentare morti. Si parla di 130-150 mila persone salvate da 'Mare Nostrum'. E allora, se questa, in questo momento, è l’unica azione che siamo in grado di fare per evitare morti, riprendiamola e riprendiamola seriamente in mano, semmai allargandone anche la responsabilità, allargandone la titolarità”.








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