2015-04-21 19:58:00

Migranti. Mattarella: dovere nostro e dell’Europa fare di più per impedire stragi


L’emergenza migranti nel Mediterraneo continua ad impegnare le Guardie costiere non solo in Italia ma anche in Grecia e Turchia. Proseguono le operazione di soccorso dei superstiti e di recupero dei cadaveri nel mare. Dal presidente della Repubblica italiana, Mattarella  l’appello all’Unione europea e alla comunità internazionale: “facciamo di più per impedire queste stragi”. Il servizio di Roberta Gisotti

638 i migranti salvati tra ieri e oggi in acque libiche in sei operazioni coordinate dalla Guardia costiera italiana e 545 arriveranno domani alle 13 a Salerno, dove saranno accolti e smistati. Altri 126 migranti sono stati soccorsi sulle coste elleniche. In tutto 500 i profughi sbarcati solo negli ultimi tre giorni in Grecia. Ed altri 30 naufraghi siriani a bordo di un barcone in avaria sono stati salvati dalla Guardia costiera turca, al largo delle coste di Bodrum. Riguardo il naufragio in Libia è ancora impossibile accertare il numero di vittime, dal racconto dei superstiti sarebbero tra 400 e 950. Secondo la Procura di Catania, investita dell’inchiesta, due le cause del ribaltamento: lo spostamento dei migranti sull’imbarcazione,  che era sovraffollata, e l’errata manovra dello scafista che l’ha portata a collidere con il mercantile King Jacobs giunto per i soccorsi, sul quale non grava alcuna responsabilità dell’accaduto. Responsabilità gravano invece sulla classe politica europea che continua a temporeggiare nel dare risposte ad un’emergenza, che sussiste ormai come flusso ininterrotto di migranti che arricchisce i criminali che sfruttano la loro disperazione. “Trafficanti di esseri umani che provocano stragi di innocenti”, ha commentato il capo di Stato italiano Mattarella. "Sono giorni difficili - ha ammonito - che scuotono le istituzioni europee e interpellano nel profondo il nostro stesso senso di umanità”. “E’ dovere nostro, dell’Europa, dell’intera comunità internazionale fare di più per poter impedire queste stragi”. Domani alle 10.30 il presidente del Consiglio Renzi riferirà in Senato su questa ultima tragedia del naufragio, in vista del Consiglio europeo di giovedi. E sulle responsabilità dell’Europa si è soffermato don Piero Galvano, direttore della Caritas di Catania, che ieri nel porto della città ha accolto 18 dei 27 superstiti. Ascoltimao al microfono di Alessandro Guarasci

R. - Erano tutti stremati… Noi abbiamo offerto quello che ci hanno chiesto, cioè un pasto, vestiario e anche scarpe.

D. – Ma lei ieri, guardando quelle persone in viso, che cosa ha percepito?

R. – Sono persone che hanno perso tutto. Noi europei non ci stiamo accorgendo di queste grosse tragedie. Noi europei abbiamo destabilizzato alcune nazioni del Nord Africa, ad esempio la Libia, e anche del Medio Oriente, ad esempio l’Iraq. Adesso delle conseguenze di queste guerre, anche se le finalità sappiamo che erano altre, adesso ce ne vogliamo lavare le mani...

D. – Come vi state organizzando per i prossimi giorni?

R. – Sbarcheranno tanti altri. In passato, abbiamo preparato 450 pasti e anche di più, siamo arrivati a volte anche a 500. Dunque, noi ci stiamo organizzando. Catania è un punto di arrivo, perché vengono anche da Pozzallo e anche da altre zone, ma è anche un punto di partenza. La stragrande maggioranza non resta qui a Catania, ma poi va al nord, al nord dell’Italia e al nord dell’Europa.








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