2015-04-18 16:30:00

Giornata della Terra in Italia per rilanciare la cura del Creato


Questo fine settimana, in Italia, si festeggia la Giornata della Terra. Stasera a Villa Borghese, il grande concerto per la 45.ma edizione di questa manifestazione. Dal 1970 a livello internazionale invece, questa giornata si celebra il 22 aprile. Ogni anno sono ben 192 i Paesi del mondo che festeggiano il nostro pianeta. Sull'importanza di questa iniziativa, ascoltiamo Pierlugi Sassi, responsabile Earth Day Italia, al microfono di Federica Bertolucci:

R. – Il 2015 è un anno di straordinaria importanza per la tutela del pianeta, perché abbiamo due appuntamenti fondamentali delle Nazioni Unite. A settembre si riuniranno a New York, per ridefinire gli obiettivi del millennio post 2015, che affronteranno il grande tema della fame. E noi, come Italia, proprio con l’Expo siamo al centro dell’attenzione del mondo e abbiamo il dovere di portare avanti questa grande causa. Earth Day Italia sostiene con forza la campagna “Cibo per tutti” di Caritas Internationalis e dedica l’Earth Day a questo tema. Poi a dicembre, c’è la grande Conferenza sul clima: il Papa sta scrivendo la sua Enciclica sulla custodia del Creato proprio per sostenere l’importanza di questi passaggi decisivi per l’umanità. Si decideranno gli impegni vincolanti delle grandi potenze economiche rispetto alle iniezioni di anidride carbonica nell’atmosfera. E’ un tema caldissimo, perché caldissimo sta diventando il nostro pianeta, con il rischio serio che molte città vengano sommerse dall’acqua e che questi grandi cambiamenti climatici a cui tutti assistiamo diventino irreversibili.

D. – Cosa può fare concretamente la Giornata per la Terra, affinché rimangano accesi i riflettori sulla questione ambientale?

R. – L’Earth Day dal 1970 è riuscita ad aggregare intorno a questa grande festa 22 mila partner, che raggiungono ogni anno oltre un miliardo di persone. E’ bello pensare che in queste ore un miliardo di cuori battono all’unisono per una grande causa come questa. Noi ci impegniamo 365 giorni l’anno per sensibilizzare l’opinione pubblica a comportamenti sostenibili. Non è vero che il problema è politico, non è vero che il problema è economico: il problema è di ognuno di noi. Tutti siamo abitanti di questo pianeta, tutti possiamo fare qualcosa per cambiarlo.

D. – Cosa dovrebbero fare le organizzazioni internazionali per aiutare concretamente la Terra?

R. – Hanno il compito di restituire alla politica e all’economia il loro reale ruolo. L’economia è attualmente non governata dalla politica e mette in campo una strategia di arricchimento che non reimmette nel circuito le stesse risorse che sfrutta. Il nostro pianeta è attualmente sfruttato più di una volta e mezzo di quello che riesce a generare. Questo vuol dire che se non mettiamo in campo delle economie circolari, delle economie che noi chiamiamo banalmente “green” – quindi la green economy – il nostro pianeta prima o poi si esaurirà e non ce ne sarà un altro per sostituirlo. Quindi la politica deve governare l’economia e non l’economia la politica; e l’economia deve adattarsi ad un’economia circolare, a dei processi evolutivi circolari, che rivalorizzino tutto il ciclo produttivo.           








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