La Commissione Pastorale per la Terra (Cpt) ha presentato la 30.ma edizione del suo rapporto annuale sul Conflitto rurale in Brasile, relativo al 2014, con le informazioni riguardanti assassini, minacce e violenze per le questioni della terra, dell’acqua e del lavoro. La conferenza stampa si è tenuta nella sede della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb).
La violenza non diminuisce
Dei 1.307 casi di conflitto con omicidio, solo 108 sono arrivati al processo, con
la condanna di 86 persone e 28 mandanti. Per il vescovo di Balsas e presidente del
Cpt, mons. Enemésio Angelo Lazzaris, dopo 30 anni di pubblicazione del rapporto, la
violenza non diminuisce. Quando si confrontano gli anni 2013 e 2014, riferisce l'agenzia
Fides, si vede che invece c'è stato un aumento del 6% degli omicidi. Mons. Enemésio
denuncia l’"inefficacia" dei tribunali brasiliani in relazione al numero dei procedimenti
giudiziari e delle condanne di esecutori e mandanti.
In aumento i tentativi di omicidio
I dati raccolti dal Centro di documentazione Dom Tomás Balduíno, che dipende dalla
segreteria del Cpt, segnalano che il numero di omicidi è salito da 34 a 36 casi. Nella
regione centro-occidentale del Brasile è cresciuto del 2,33%. Lo Stato del Pará è
la zona che registra più morti con 9 casi. Il numero dei tentativi di omicidio in
Brasile è aumentato, secondo il rapporto. Ci sono stati 56 casi nel 2014 contro i
15 nel 2013, con un incremento del 273%. Al contrario, le minacce di morte sono diminuite
del 24%. L'osservazione del Cpt al riguardo è che prima c'era un gran numero di minacce
di omicidio, adesso "non si minaccia più, ma si va diritti al fatto". (C.E.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |