2015-04-14 08:04:00

Immigrazione. Accoglienza al collasso. Cri: Ue faccia di più


Proseguono gli sbarchi di immigrati in Sicilia. Impegnata nei soccorsi la Croce Rossa Italiana che oggi a Roma ha organizzato un  workshop sui diritti dei migranti. Sentiamo il presidente Francesco Rocca al microfono di Paolo Ondarza:

R. – Sono troppi anni che continuiamo a chiamare “emergenza” quello che dovrebbe essere ormai trattato come “ordinaria amministrazione”: non stiamo facendo abbastanza per dare risposte in termini umanitari e di diritti fondamentali dell’essere umano.

D. – Sono oltre 6.000, forse 7.000 i migranti soccorsi negli ultimi quattro giorni, più di 500 – secondo l’Onu – le vittime del Mediterraneo dall’inizio dell’anno. Si stima che possano arrivare presto tra i 500 MILA  e un milione di profughi, già pronti a partire dalla Libia. Voi come Croce Rossa siete impegnati nella gestione dei soccorsi sulle coste italiane: qual è lo stato di salute delle persone che arrivano sulle nostre coste?

R. – Prevalentemente, sono quelle di chi ha fatto una lunga traversata, quindi disidratazione e i problemi legati all’insolazione, all’esposizione a temperture difficili. Sicuramente sono le donne, gli anziani e i bambini a subire le conseguenze di tutto questo.

D. – Nell’ultimo sbarco, quello avvenuto all’alba nel porto di Palermo con 1.169 profughi provenienti da Siria, Eritrea e Somalia, c’erano 55 bambini e circa 300 donne, alcune in gravidanza…

R. – Quest’ultimo sbarco mi dà l’occasione per ricordare a chi si permette di trattare questi esseri umani come clandestini o come non aventi diritto che proprio quei tre Paesi che lei ha ricordato sono tre Paesi dimenticati dalla comunità internazionale, e i provenienti da quei Paesi hanno diritto alla protezione umanitaria. Quindi, si smetta di raccontare che arrivano persone che non hanno diritti o che sono soltanto migranti economici. Chi si mette sulle barche e cerca salvezza, nell’80-90% dei casi sono persone che scappano da situazioni di disperazione e hanno diritto alla protezione umanitaria. Il problema è: come Italia non possiamo essere lasciati soli e l’Unione Europea deve fare qualcosa di più. Quei 500 morti degli ultimi mesi che cercavano una vita migliore e una fuga dalla disperazione, di nuovo pesano su di noi perché, peraltro, abbiamo sostituito una missione importante e fondamentale come era “Mare Nostrum” con “Triton” che in realtà non ha le stesse funzioni di andare a cercare gli esseri umani per salvarli in mezzo al mare. Questa missione è sia numericamente sia qualitativamente riduttiva rispetto alle esigenze dei nostri mari.

D. – E il sistema, ci dice il Ministero degli interni, rischia il collasso visto l’arrivo massiccio di questi ultimi giorni. Come Croce Rossa quale appello vi sentite di lanciare?

R. – Al sistema-Italia, rispetto a quello che già si sta facendo, probabilmente è difficile chiedere di più. Quello che ci sentiamo di chiedere, e stiamo facendo con forza, è all’Unione Europea di fare qualcosina di più. L’Italia, la Grecia, la Spagna sono Paesi che sono stati lasciati soli ad affrontare questo tema delle migrazioni. L’Italia in particolare, come "porta" d’Europa. Non può essere lasciato a chi gestisce la porta di casa il compito di farsi carico da solo di questo.

D. – L’Unione Europea fa ancora troppo poco…

R. – L’Unione Europea fa pochissimo: fa soltanto dichiarazioni di principio, a volte le piace bacchettare anche il nostro sistema d’accoglienza… Ne abbiamo abbastanza! Si faccia di più in tema di diritti umani, si faccia di più in tema concreto, per avere un’organizzazione di accoglienza a livello europeo. L’Italia, da sola, non è in condizione di sopportare questi numeri. E questo non deve essere un alibi per razzisti e xenofobi. E’ il sistema che deve fare di più.








All the contents on this site are copyrighted ©.