Il patriarca di Gerusalemme dei Latini Fouad Twal si trova in Giordania per le liturgie della Settimana Santa e domani presiederà la Pasqua, che i cattolici latini del Regno Haschemita celebrano in contemporanea con i cristiani delle Chiese d'Oriente. Così si adempie l'indicazione venuta dall'Assemblea dei vescovi ordinari cattolici di Terra Santa, che prima della Quaresima, in una lettera ai parroci cattolici, anche quest'anno avevano suggerito di celebrare il Triduo pasquale negli stessi giorni in cui esso viene celebrato dalle Chiese d'Oriente che seguono il Calendario giuliano. L'unificazione delle date delle festività pasquali in gran parte dell'area - riferisce l'agenzia Fides - era già stata disposta nell'ottobre 2012 dall'Assemblea dei vescovi ordinari cattolici della Terra Santa, quando era stato stabilito che entro due anni tutti i cattolici delle diocesi di rito latino e dei diversi riti orientali avrebbero celebrato la Pasqua secondo il Calendario giuliano, in concomitanza con le liturgie pasquali celebrate nelle chiese ortodosse.
L'eccezione delle aree di Gerusalemme e di Betlemme
L'adozione della data di Pasqua secondo il Calendario giuliano avrebbe dovuto essere
applicata in tutta la Terra Santa, con l'eccezione delle aree di Gerusalemme e di
Betlemme, dove si continua a seguire il Calendario gregoriano sia per rispettare i
vincoli imposti nella Città Santa dal sistema dello “Status quo” (che regola la convivenza
tra le diverse Chiese cristiane nei Luoghi Santi), sia per tener conto dell'afflusso
dei pellegrini che da tutto il mondo vengono a celebrare la Pasqua nei luoghi della
vita terrena di Gesù.
Per cattolici ed ortodossi celebrare la Pasqua insieme è una prassi
"La Chiesa - si legge nella lettera diffusa dai vescovi cattolici prima della Quaresima
- ha ascoltato la voce dei fedeli, e ormai da tempo, celebrare la Pasqua insieme,
cattolici e ortodossi, secondo il Calendario giuliano, è diventata una normale prassi;
è un punto acquisito che non possiamo cambiare”. “Celebrare la Pasqua nello stesso
giorno ha un evidente valore ecumenico, ma in realtà - spiega a Fides l'arcivescovo
Maroun Lahham, vicario patriarcale del patriarcato latino di Gerusalemme per la Giordania
- l'applicazione delle disposizioni per l'unificazione della data di Pasqua è tutt'altro
che uniforme. Da noi in Giordania celebriamo la Pasqua insieme ai fratelli ortodossi
già da quarant'anni.
Non c'è consenso ad Haifa
Nei Territori Palestinesi e anche a Cipro si è generalmente trovato un accordo per
cui il Natale si celebra insieme il 25 dicembre, e la Pasqua si celebra insieme seguendo
il calendario gregoriano. Mentre problemi continuano a esserci soprattutto in molte
città d'Israele, come Haifa: nei luoghi dove i parroci e i vescovi di rito diverso
non trovano un consenso unanime, ognuno continua a seguire le consuetudini prevalenti
nella propria Chiesa, e il cammino verso l'unificazione della data della Pasqua per
ora non fa passi avanti”. (G.V.)
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