2015-04-10 07:23:00

Bufera sulla sicurezza nei tribunali dopo la sparatoria a Milano


Bufera sul livello di sicurezza nei tribunali italiani, dopo la sparatoria di ieri mattina al palazzo di Giustizia di Milano in cui un imputato ha ucciso tre persone. “Sia fatta piena luce sulla dinamica dei fatti” dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Renzi parla di "falle evidenti", il guardasigilli Orlando di "gravi errori.  Alessandro Guarasci:

Ora un po’ tutti chiedono di rafforzare la sicurezza nei tribunali, perché quanto successo ieri mette in luce enormi falle. Il bilancio della sparatoria di ieri al palazzo di Giustizia di Milano è pesante: tre morti e due feriti. L’uomo che ha sparato, Claudio Giardello, era accusato di bancarotta e ha sparato 13 colpi uccidendo, il giudice Fernando Ciampi, il suo ex difensore e un altro uomo. Voleva vendicarsi del fallimento della sua società. Per Giardiello, catturato un’ora e mezzo dopo esser fuggito dal tribunale, oggi sarà convalidato l’arresto. “Reagire con fermezza, i magistrati “sono in prima linea"” dice il presidente Mattarella durante un plenum straordinario del Consiglio Superiore della Magistratura, Renzi ammette che “il controllo non può permettersi buchi e falle come quelli che ci sono stati nel tribunale di Milano”. L’arcivescovo di Milano, il cardinale Scola, parla di “grave sconcerto ed angoscia", ma sottolinea che ora non servono “sterili polemiche".  La dinamica dei fatti però lascia perplessi. Il procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, ha confermato che l’assassino è entrato nel palazzo di giustizia, usando un falso tesserino, da un ingresso laterale riservato a magistrati, avvocati e cronisti. L’Associazione Nazionale Magistrati chiede più tutele, il segretario generale Maurizio Carbone:

“Sicuramente non si può andare avanti, e parlo per quanto riguarda la giustizia, con riforme a costo zero. Bisogna impiegare risorse; la giustizia non può essere considerata semplicemente come un “costo” ma è necessariamente una risorsa da tutelare e bisogna garantire l’incolumità a chi, ogni giorno, è impegnato nel delicato servizio di assicurare giustizia. Sappiamo, tra l’altro, che nei periodi di crisi amministrare giustizia è ancora più importante: si creano all’interno dei palazzi di giustizia delle tensioni che richiedono quindi una sempre maggiore attenzione nell’assicurare idonei strumenti di sicurezza”.








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