2015-04-08 13:55:00

Canada: Consiglio delle Chiese su missione in Iraq e Siria


In una lettera indirizzata al primo ministro Stephen Harper, il Consiglio canadese della Chiese chiede una strategia internazionale per l’Iraq e la Siria, entro la quale possa muoversi la missione militare e umanitaria inviata dal Canada. I leader delle 25 Chiese e comunità ecclesiali dell’organismo fondato nel 1944 esprimono le loro inquietudini a proposito della crisi umanitaria nei due Paesi e definiscono crimini di guerra e contro l’umanità le migliaia di morti, i brutali rapimenti, le gravi violazioni dei diritti umani, l’assassinio di antiche comunità cristiane e gli attacchi mirati contro altre minoranze religiose di cui è responsabile il sedicente Stato Islamico.

Occorre una strategia internazionale per aiutare il Medio Oriente
Per il Consiglio canadese delle Chiese un intervento militare non basta a mettere fine ai conflitti in Medio Oriente e per stoppare o limitare le atrocità occorrono altre misure. Nella lettera si riferisce anche della riconoscenza delle Chiese del Medio Oriente e delle agenzie che continuano ad operarvi per gli aiuti provenienti da diverse nazioni, ma si sottolineano anche i dubbi circa l’efficacia di azioni militari e per presto viene suggerita prudenza. “Chiediamo al governo canadese di moltiplicare i suoi sforzi diplomatici, di accrescere l’aiuto umanitario e l’aiuto ai rifugiati – scrive il Consiglio canadese delle Chiese – di sostenere le organizzazioni della società civile, di controllare gli armamenti e di proteggere in particolare lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani, in particolare con l’instaurazione di strutture di governo inclusive in Iraq e in Siria”.

Azione militare non può essere risolutiva. Occorre una politica chiara per i rifugiati
I leader cristiani canadesi insistono sulla diplomazia per bloccare l’afflusso di risorse e di armi a favore dell’Is e ribadiscono il loro sostegno economico per gli aiuti umanitari. Al governo canadese viene inoltre chiesta una politica chiara per l’accoglienza dei rifugiati e per l’Iraq si auspica che polizia, magistratura e altri settori del governo possano essere sensibilizzati e formati al rispetto dei diritti umani, alla giustizia e alla corretta applicazione del diritto.

Cristiani, ebrei e musulmani in Canada pregano per la pace e proseguono il dialogo
“La libertà di coscienza e di religione e, più globalmente, il rispetto dei diritti umani sono essenziali all’emergenza in Iraq di una società aperta, pacifica e democratica – prosegue la lettera del Consiglio canadese delle Chiese –. Questi principi rappresentano le fondamenta sulle quali edificare la sicurezza del Paese, quella dei suoi cittadini e delle sue comunità … Cristiani, ebrei e musulmani credono nella misericordia di Dio - conclude la lettera –. Noi ci incontriamo e … preghiamo per la pace in Iraq e in Siria. Siamo impegnati a dialogare con le comunità musulmane in Canada, perché sappiamo che le distorsioni violente di ciò che è l’islam sono causa di malintesi e di sofferenze in Canada per i musulmani che vogliono la pace così come le comunità non musulmane. Condanniamo ogni tentativo per demonizzare l’islam e i musulmani pacifici e rispettosi della legge”. (A cura di Tiziana Campisi)








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