L'aviazione militare del Kenya ha bombardato due campi di Al Shabaab in Somalia. Al momento non si hanno dettagli sulle perdite tra gli integralisti islamici, autori del massacro nel campus universitario keniota di Garissa. Lo riferiscono fonti militari di Nairobi, secondo cui si è trattato della prima risposta militare dopo il sanguinoso attacco dei terroristi somali, costato la vita a 148 persone. I caccia, precisa Nairobi, hanno colpito le postazioni di Al Shabaan a Gondodowe e Ismail, località della regione somala di Gedo, confinante con il Kenya.
Massacro di Garissa, speranze e polemiche
Intanto, è polemica per la denuncia lanciata dal quotidiano
kenyota "Daily Nation", secondo il quale la polizia ha atteso sette ore prima di inviare
un'unità delle Forze speciali al college di Garissa attaccato dagli estremisti islamici.
La testata africana riferisce poi che le Forze speciali hanno impiegato solo trenta
minuti per uccidere i fondamentalisti e porre fine all'assalto. E, ieri, primo dei
tre giorni di lutto proclamati dal governo per la strage all'Università, numerosi
fedeli di diverse religioni hanno affollato i luoghi sacri del Paese per pregare insieme
per le 148 vittime. Nel frattempo, ancora molti studenti mancano all’appello e in
centinaia hanno atteso fuori dagli ospedali e dall'obitorio di Nairobi nella speranza
di ricevere notizie dei loro cari che risultano ancora dispersi. Secondo alcuni testimoni,
il bilancio della strage sarebbe infatti ancora più pensante. (M. G.)
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