2015-04-04 08:51:00

L'Ora della Madre. Padre Toniolo: Cristo riposa in Maria


Oggi, Sabato Santo, alle 10.30, nella Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, si è svolta — come da più di 25 anni — «L'Ora della Madre»: una speciale cele­brazione mariana che intende proporre e far rivi­vere il dolore e la fede di Maria nell'attesa della Risurrezione del Signore. A presiedere il rito, il cardinale Santos Abril y Castelló, arciprete della Basilica papale. Sul significato di questa preghiera mariana e del Sabato Santo, Michele Raviart ha intervistato padre Ermanno Toniolo dell’Ordine dei Servi di Maria, tra gli organizzatori dell’evento:

R. - Questo è il cardine di tutti i sabati, perché è il sabato non tanto del dolore - è anche questo - ma della fede della Vergine, la fede indubitata. Mentre accanto a lei, dopo la morte di Gesù e la sua sepoltura, la fede era scomparsa o almeno sepolta, nel cuore della Madre – invece - si alzava sempre più alta, tanto che i nostri antichi autori latini potevano dire che “Cristo riposava in Maria”. Tutta la Chiesa stette in quel giorno in Maria perché, nel grande sabato quando Gesù giaceva nel sepolcro, forte unicamente della fede della speranza e sola fra tutti i discepoli, Maria, la Madre, attese vigile la Resurrezione del Signore.

D. - Sabato Santo è il giorno dell’assenza fisica di Gesù; è il giorno del silenzio …

R. – Io penso che sia importantissimo immergerci nel cuore della Madonna perché è lei che ha atteso; e mentre le altre donne potevano chiacchierare mentre preparavano e pestavano i profumi per imbalsamare il corpo del Signore, lei si era raccolta in un silenzio profondo. È un sabato - per così dire - non di silenzi inutili, ma un sabato che ci sprofonda nel Mistero dei Misteri. Quindi il Sabato Santo è - possiamo dire - un costitutivo altissimo della fede cristiana e tutti ci raccogliamo nel cuore della Madre: la Madre della nostra  fede, non di una fede qualunque. La Madre della fede in Colui che da lei è nato, per noi è morto, per noi sta per risorgere. Lei sola ne è certa. E lo attende indubitata.

D. – In Maria c’è la fede di tutta la Chiesa, in lei si raccolgono tutte le speranze del mondo. Quali sono queste speranze oggi?

R. – Se noi guardiamo, in un momento tragico, in cui i cristiani vengono perseguitati e uccisi, in cui il mondo si allontana dal Signore, ecco che noi abbiamo bisogno di raccoglierci con Maria in una certezza di speranza. Perché nessuna speranza può essere data al mondo se non quella di Colui che è morto e risorto e quella della Chiesa, che nasce dal suo costato aperto, ma non senza il pianto e la preghiera della Madre.

D. – L’Ora della Madre si celebra a Santa Maria Maggiore, una chiesa molto cara a Papa Francesco …

R. – Sì! Papa Francesco parla molto della tenerezza della Madonna, si immerge molto nel suo dolore. Ne ha parlato nell’Evangelii Gaudium, ne ha parlato in tante sue omelie … É teneramente legato alla Vergine Maria e a Santa Maria Maggiore, dove si reca sempre prima e dopo qualunque suo pellegrinaggio impegnativo. Ecco, allora Santa Maria Maggiore diventa quasi un punto di raccolta o, se vogliamo, un appuntamento. Magari venisse anche il Papa per dare quasi l’immagine visiva a tutta la chiesa cattolica di questa tenerezza d’amore che non soltanto è nostra, filiale, ma che è della Madre per tutti e per ciascuno di noi, soprattutto per i più sofferenti, i più perseguitati, i più bisognosi.








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