2015-03-27 15:03:00

Giubileo misericordia, Tamaro: mi aspetto molte lacrime


"Da questo Giubileo mi aspetto molte lacrime: credo sia bellissimo quando il cuore di una persona si scioglie in un pianto liberatorio e abbandona tutte le sue difese, l'odio che ha accumulato negli anni, per approdare a una nuova dimensione più indifesa, più fragile. Quindi mi aspetto tante commozioni profonde, non sentimentalistiche, ma conversioni profonde del cuore personale". Sono queste le attese della scrittrice Susanna Tamaro nei confronti dell'Anno Santo straordinario dedicato alla Misericordia indetto da Papa Francesco. 

Ritrovare il dono delle lacrime

"Quella del Papa - spiega - è stata una profonda illuminazione, perché sono convinta che i nostri tempi sono carenti di misericordia in quanto sono carenti di cuore". "Viviamo in un tempo in cui siamo esaltati nella razionalità, nell'animalità, ma la parte più profonda della natura umana viene solitamente archiviata". "Ritrovare la misericordia - continua la scrittrice triestina - significa ritrovare il dono delle lacrime. Capire cioè quanto si è lontani da una vita giusta, da una vita buona e provare questa sensazione di profondo dolore per questa lontananza, con il desiderio di colmare questa distanza". 

Riportare misericordia per riportare la civiltà

"Credo che in questo momento storico sia prioritario riportare il discorso sulla persona, sul cuore dell'uomo, sulla vita come cammino di conoscenza e di perdono", aggiunge ancora la Tamaro. "Viviamo, infatti, in un mondo compresso tra le rivendicazioni, l'odio, dove ormai l'altro è solo un ostacolo o un mezzo per arrivare a qualcosa. Non c'è più una relazione con l'altro fatta di apertura e di accoglienza, ma l'uomo esiste nella sua dimensione più piena quando vive la dimensione dell'accoglienza. Dunque, riportare la misericordia tra di noi è un modo fondamentale per riportare la civiltà".

Misericordia nella Verità

"La misericordia è sempre conciliabile con la verità, in senso cristiano. Anzi, le due dimensioni si incontrano profondamente", spiega ancora la Tamaro. "Nel momento in cui compio un percorso di misericordia in cui mi rendo conto delle mie carenze, incontro anche la verità che le illumina e mi indica la direzione giusta dove andare".  

Piangere per ritrovare un rapporto equilibrato con l'altro

"Viviamo in un mondo che ha archiviato le lacrime. Non quelle di rabbia o di dolore, ma come il pianto come momento di profonda intuizione della verità dell'uomo e di coinvolgimento della nostra parte più nascosta". "Piangere è l'atto per ritrovare un rapporto sano ed equilibrato con l'altro e non un rapporto di sfruttamento, come siamo abituati ad avere".

Riconoscere le proprie mancanze per accogliere gli altri

"Ritrovare un atteggiamento misericordioso verso gli altri - conclude l'autrice - significa rendersi conto che siamo tutti profondamente pieni di mancanze e non c'è nessuno che detta legge o ha la via perfetta. Solo quando riconosco le mie profonde mancanze sono pronto ad accogliere quelle degli altri".   

     








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