2015-03-26 20:26:00

Disastro Germanwins, è certezza: gesto folle del copilota


“Il copilota voleva distruggere l’aereo”. È la tragica verità presentata oggi alla stampa dal procuratore di Marsiglia, Brice Robin, riguardo alle indagini sul volo della Germanwings precipitato martedì in Alta Provenza. Per le indagini, è stata comunque chiesta l’assistenza dell’Fbi. Ci aggiorna sulle ultime notizie Francesca Pierantozzi:

Prima di raccogliersi vicino al luogo dello schianto dove hanno perso la vita i loro cari, i famigliari delle vittime dell’airbus di Germanwings hanno saputo dal procuratore di Marsiglia la verità sulle cause del dramma: l’aereo è stato volontariamente fatto precipitare dal copilota, Andreas Lubitz. Si ignorano per ora le ragioni del gesto, un suicidio o un atto di terrroismo. Il procuratore Robin Brice, responsabile dell'inchiesta, ha ripetuto più volte che per ora non ci sono elementi per parlare di terorismo. Quello che è certo, è quanto registrato dalla scatola nera recuperata. Si sentono le conversazioni nella cabina tra il comandante e il suo secondo. Dopo mezz’ora di volo, il comandante esce dalla cabina. Il copilota resta solo ed è in quel momento che avvia la discesa dell'aereo che durerà otto minuti, fino allo schianto finale; il comandante cercherà invano di rientrare nella cabina che il suo assitente ha bloccato dall’interno. Vane anche le chiamate dalla torre di controllo di Marsiglia, il copilota non parlerà più. Secondo il procuratore non ha però avuto un malessere perché il suo respiro è udibile fino all’ultimo, una repirazione regolare. Intanto le famiglie, circa trecento persone provenienti soprattutto da Germania e Spagna, si sono raccolte vicino al luogo dell'incidente. Una camera ardente è stata allestita nel piccolo paese di Seyne-les-Alpes, ma la restituzione dei corpi sarà lunga, probabilmente non prima di settimane e dopo i test del dna.

Anche i piloti sono sotto choc per quanto avvenuto e chiedono nuove misure per rafforzare la sicurezza. Alessandro Guarasci ha sentito Antonio Divietri, presidente dell’Anpac, l’Associazione nazionale professionale aviazione civile:

R. – Se confermato quello che sta venendo fuori, siamo in presenza di un comportamento talmente inaccettabile che, al di là di quelli che possono essere i controlli psicologici, che pure avvengono, ci indigna talmente che gli interventi verranno fatti immediatamente. Questo è importante saperlo: ci saranno immediati interventi, che impediranno, nel futuro, che un singolo pilota possa trovarsi in queste condizioni.

 D. – Lei quando dice immediati interventi a che cosa si riferisce?

 R. – Si renderà impossibile per un pilota chiudersi da solo in cabina con un intento ostile verso l’aeromobile.

 D. – Come piloti, quanto è successo, quanto vi coinvolge, vi porta anche a riflettere sulla vostra professione?

 R. – Il turbamento è enorme, lo può ben comprendere. C’è turbamento, c’è indignazione. Immagini un pompiere che dà fuoco alla stazione dei pompieri nel corso di una visita dei bambini di un asilo. E’ qualcosa di completamente inaccettabile. Quello che è importante, però, è applicare delle regole che impediscano che un atto del genere possa ripetersi. Questo è veloce, fattibile e verrà fatto.

 D. – Non è possibile da parte della torre di controllo di intervenire in casi di anomalie evidenti?

 R. – Non è che un terzo all’esterno dell’aeromobile possa intervenire sui comandi di volo. Il volo in remoto lo fanno i droni. Qui stiamo parlando di aeroplani che vengono guidati da persone, da uomini.








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