2015-03-25 05:54:00

Il Papa prega per le vittime del disastro aereo in Francia, no sopravvissuti


Il Papa esprime il suo cordoglio e si associa al lutto dei familiari delle vittime per l'incidente aereo nel Sud della Francia. Francesco "prega" per "le persone decedute", affidandole alla misericordia di Dio ed "esprime il suo profondo affetto a tutti coloro che sono toccati da questo dramma, così come ai soccorritori che intervengono in condizioni difficili". Il Santo Padre chiede al Signore di "donare a tutti forza e consolazione". Purtroppo non ci sono sopravvissuti nell’incidente avvenuto all’Airbus A320 della compagnia Germanwings, filiale low cost del gruppo Lufthansa. L’aereo si è schiantato sulle Alpi dell’Alta Provenza: era decollato da Barcellona alle 9.55 e stava andando a Düsseldorf. Trasportava 144 passeggeri, due piloti e quattro membri dell’equipaggio. Francesca Pierantozzi:

I primi soccorritori arrivati sul posto dell’incidente hanno parlato di una distesa di detriti. Detriti e corpi, ha detto un gendarme, con la voce spezzata dalle lacrime. Il volo 4U9525  Barcellona – Dusseldorf della Germanwings  è precitato questa mattina qualche secondo dopo le 10:53 sulle Alpi francesi tra Digne e Barcelonette; l’aereo un Airbus 320, si è schiantato contro le scarpate impervie a ridosso del complesso de Trois Evechés. A bordo 150 persone, 65 tedeschi, 45 spagnoli, turchi, una classe di studenti di un liceo tedesco, 16 ragazzi di ritorno da uno scambio con una scuola spagnola. Una strage che ha sconvolto la Francia, le Germania, la Spagna. Ignote per ora le cause dell’incidente, anche se una delle scatole nere è stata ritrovata e potrebbe fornire molto presto informazioni preziose. L’aereo, della compagnia low cost della Lufthansa, era decollato alle 10 da Barcellona. Dopo una virata sul mare, ha puntato a nord, verso le Alpi. È a questo punto, intorno alle 10:30, che si interrompono i contatti radio, l’aereo comincia a perdere quota. Non in picchiata, ma, dicono gli esperti come quando si atterra. Alle 10:53 è troppo basso per evitare le montagne, ed è lo schianto. Il premier Valls ha detto che nessuna pista si puo’ escludere, di sicuro non sono in causa le condizioni meteorologiche, in quel momento ottime. Possibile anche un problema di pressurizzazione nella cabina. Hollande sarà domani a Marsiglia ad accogliere la Cancelliera Merkel. Il re Felipe di Spagna, invece, si trovava proprio a Parigi, ieri per la sua prima visita di stato da sovrano. Dall’Eliseo, accanto a Hollande, ha espresso tutta la sua tristezza per la tragedia.

Molte ipotesi stanno circolando sulle cause del disastro dell’Airbus della compagnia Germanwings. "Non bisogna speculare" dice al microfono di Massimiliano Menichetti il prof. Bruno Franchi, presidente della Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo:

 

R.- Prima di tutto mi lasci precisare che l’inchiesta  di sicurezza - ovvero un’inchiesta finalizzata a capire le cause dell’evento in un’ottica di prevenzione perché eventi simili non capitino più -  è di competenza dell’autorità investigativa francese nostra omologa, cioè il Bea che, sulla base della normativa internazionale, è l’unica titolata a rilasciare informazioni sull’evento. Quindi sull’inchiesta in corso, dopo di che non è serio – subito dopo un incidente – avventurarsi in ipotesi di qualsiasi tipo. Le autorità investigative parlano soltanto per evidenze, per certezze, mai per ipotesi. Questo per una quesitone di serietà e di rispetto soprattutto nei confronti dei famigliari di quelle persone che sono decedute nell’incidente. Sicuramente sarà un’inchiesta complessa, come tutte le inchieste che coinvolgono aeromobili dell’aviazione commerciale come nel caso in questione che comporterà l’acquisizione di tantissime informazioni. E finché tutte le informazioni non verranno acquisite, non si potrà dire con certezza cosa è accaduto.

D. – Il resto è speculazione dunque …

R. – Dopo un incidente c’è tantissima gente che si avventura in speculazioni, in ipotesi non supportate da alcuna evidenza, proprio perché noi sappiamo quanto è complessa un’inchiesta  di sicurezza. Noi in Italia abbiamo svolto delle inchieste molto complesse; penso all’incidente dell’Atr 70 ammarato al largo di Palermo, all’incidente di Linate … Sappiamo che finché tutte le evidenze non sono state raccolte tutte le certezze possono essere messe in discussione un attimo dopo. È come fare un puzzle: finché non si hanno tutti i pezzi messi giù non si ha il puzzle.








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