2015-03-24 14:00:00

Bagnasco: corruzione in Italia ammorba l’aria. No al gender


La condanna per le persecuzioni contro i cristiani, "barbare e studiate”, e l'appello all'Italia perchè reagisca a malaffare e corruzione diventati “regime”, sono stati i temi al centro della prolusione con cui il cardinale Angelo Bagnasco ha aperto ieri il Consiglio episcopale permanente della Cei. Il porporato ha invocato un’Europa più responsabile e attenta al bene comune di fronte al fenomeno delle migrazioni e ha rivendicato la libertà educativa contro ogni colonizzazione ideologica, come la teoria del "gender". Il servizio di Gabriella Ceraso:

"Sarà un anno di grazia quello che ci aspetta, sulla scia della lieta sorpresa del Giubileo straordinario della Misericordia indetto dal Papa”. Un anno di conversione, di annuncio, di condivisione delle miserie umane.

Persecuzione è come bestemmia
E’ in questa prospettiva che il cardinale Angelo Bagnasco colloca la sua riflessione, interrogandosi innanzitutto sul perché delle persecuzioni contro le minoranze in particolare i cristiani che crescono e si incrudeliscono. E’ odio per l’occidente? “Turpe regolamento di conti interno” o “provocazione”, si chiede il porporato?:

“La ragione non può non condannare tanta barbare e studiata crudeltà. Invocare il nome di Dio per tagliare le gole è una bestemmia che grida al cospetto del cielo e della terra”.

Eppure, prosegue il cardinale Bagnasco, i martiri cristiani ci ricordano il “vero volto del cristianesimo”:

“Non sarà di certo una macabra bandiera nera issata al posto di un Crocifisso divelto che potrà uccidere l’amore di Cristo. Esso è ben piantato nel cuore dei suoi discepoli”.

E all’Europa che lascia andare i propri cittadini a arruolarsi nelle file del cosiddetto Stato islamico il presidente della Cei chiede un esame di coscienza perché, dice, “è svuotare la cultura dei propri valori spirituali, morali e antropologici” a esporre i cittadini a “suggestioni turpi”.

Corruzione avvelena la speranza
Poi, lo sguardo del porporato va all’Italia del neopresidente Mattarella. Come il Papa sabato scorso nella sua visita a Napoli, il cardinale punta il dito su malcostume e malaffare diventati “regime ramificato e intoccabile”:

“Come corpi in stato di corruzione ammorbano l’aria che si respira, avvelenano la speranza e indeboliscono le forze morali”.

Occorre reagire tutti, è l’invocazione del cardinale Bagnasco, come è altrettanto doveroso - e qui il porporato si rivolge al mondo della cultura e della scuola - risvegliare le coscienze e rivendicare la libertà di educazione di fronte alla “dilagante colonizzazione della teoria del gender” che punta a...

“...costruire delle persone fluide che pretendano che ogni loro desiderio si trasformi in bisogno e quindi diventi diritto. Individui fluidi per una società fluida e debole, una manipolazione da laboratorio dove inventori e manipolatori fanno parte di quella 'governance' mondiale che va oltre i governi eletti e che spesso rimanda a organizzazioni non governative, che come tali non esprimono nessuna volontà popolare”.

Nelle parole del porporato anche la piaga della disoccupazione e delle migrazioni nel Mediterraneo. ”Non basta ripianare i buchi”, ma occorre “investire”, ripete il cardinale, parlando delle eccellenze italiane. E di fronte alla tragedia di uomini, donne e bambini che continuano con speranza ad attraversare il mare, scappando da violenze, guerre e miserie, ricorda che occorre più integrazione e una presenza europea attenta al bene comune e non ai soli interessi nazionali.








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