2015-03-23 13:45:00

Roma. Settimana carità. Vallini: ci prepariamo al Giubileo


Ieri, le offerte delle Chiese romane per i cristiani perseguitati in Iraq. Domani una veglia in memoria del prossimo Beato, mons. Romero, perché “la carità più grande è dare la vita”. Sono alcune delle iniziative della Settimana della carità, indetta dalla Caritas di Roma e in corso fino a sabato prossimo. Il servizio di Alessandro De Carolis:

È il “format” che piace a Francesco: una Chiesa che si guarda costantemente attorno per vedere a chi possa dare aiuto. E la Chiesa del Papa, la diocesi di Roma, ha voluto dare l’esempio con una settimana all’insegna della carità. Peraltro, il primo sguardo non è stato attorno ma lontano: è andato ben oltre la geografia capitolina, ha raggiunto le migliaia di fratelli in Iraq che solo per essere dei cristiani sono passati in pochi minuti da una casa in città a una tenda in mezzo al fango, da una vita normale a una fuga senza meta, incalzati dalle belve dello jihadismo. Ieri, ogni chiesa di Roma ha raccolto offerte per loro, ricorda il cardinale vicario Agostino Vallini, intervistato da Lucia Marinelli:

“E’ una situazione molto grave, soprattutto perché sono nella loro terra a rischio della vita, per difendere la loro dignità, la loro fede, le loro chiese, la loro cultura e quindi è un contesto sul quale credo la comunità internazionale si debba interrogare. E quindi, ci auguriamo che si facciano dei passi avanti”.

Passi avanti, di quelli normalmente invisibili ai media – che hanno sempre molti spazi per riferire di crimini e corruzione e molto pochi per raccontare il bene vero, quello che cambia in silenzio la vita delle persone – li compie la Caritas romana. Le sue porte sono aperte ogni giorno dove ingrossano le file dell’umanità di scarto, nuovi poveri e vecchie miserie mangiati dalla crisi infinita e da un’indifferenza che non è da meno. I numeri parlano, sono scritti nell’ultimo Rapporto della Caritas di Roma e a darli è il suo direttore, mons. Enrico Feroci:

“Abbiamo incontrato quasi 13 mila persone alle quali è stato dato cibo, quindi abbiamo distribuito 348 mila pasti. Abbiamo 5.700 persone che sono andate nei nostri ambulatori. Abbiamo incontrato studenti nelle scuole, perché come sappiamo la Caritas è una realtà pedagogica che deve insegnare, soprattutto, a comprendere che l’attenzione all’altro è necessaria e fondamentale per il cristiano ma anche per il cittadino”.

“La carità più grande è dare la propria vita”, una verità che spesso fa rima con martirio. Dunque, nella Settimana della carità non poteva mancare l’esempio di un testimone. Quello scelto è mons. Oscar Romero, l’arcivescovo salvadoregno assassinato 35 anni fa e – come ricordato da Papa Francesco all’Angelus -  “presto Beato”. In sua memoria domani alle 19 si svolgerà una veglia ecumenica presso la Basilica dei Santi Apostoli, mentre venerdì prossimo due speciali Via Crucis si svolgeranno alle 16 con i detenuti dei quattro istituti penitenziari di Rebibbia e in serata, alle 19, nel parco di Villa Glori ai Parioli, con i residenti delle case famiglia per malati di Aids. Insomma, un grande cuore aperto su chi non ha motivi di gioire ma tanti per essere disperato e ha bisogno di asciugarsi qualche lacrima. E sullo sfondo di questi gesti di carità, ricorda il cardinale Vallini, già si staglia il grande profilo del Giubileo della misericordia:

“E’ un dono e una responsabilità. E’ un dono perché è un’occasione per sviluppare ulteriormente – particolarmente per noi di Roma – il lavoro pastorale che andiamo facendo ormai da otto anni, che è quello di riproporre alla comunità cittadina i motivi per credere, la realtà benefica della fede; e parlare di misericordia non vuol dire altro che parlare del contenuto della fede cristiana. Quando parliamo di Giubileo, consideri che noi facciamo una riflessione di tipo spirituale. Poi, ho sentito dalle istituzioni che faranno di tutto per poter realizzare un’accoglienza dei pellegrini nel modo giusto.








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