2015-03-21 08:52:00

Stati Uniti. Mons. Chaput: più tutele per la libertà religiosa


Gli Stati Uniti stanno affrontando pressioni sempre maggiori affinché abbandonino la tutela, tradizionalmente ampio, della libertà religiosa: questo, in sintesi, l’allarme lanciato da mons. Charles Chaput, arcivescovo di Filadelfia, nel corso di un intervento pronunciato al Seminario “San Carlo Borromeo” della città. Il presule è intervenuto ad un convegno dedicato alla Dignitatis Humanae, la dichiarazione conciliare sulla libertà religiosa.

Libertà religiosa include libertà di culto e di educazione
“La libertà di religione – ha sottolineato l’arcivescovo di Filadelfia – significa molto di più del pregare in casa o in Chiesa: essa implica il diritto di pregare, insegnare e praticare il proprio culto sia in pubblico che in privato; implica il diritto  dei genitori di proteggere i propri figli da insegnamenti dannosi ed il diritto di impegnarsi pubblicamente in dibattiti morali ed opere di pastorale sociale; implica la libertà di fare tutto questo senza interferenze negative da parte del governo”.

Il ruolo dei credenti nella costruzione del Paese
“I credenti – ha ribadito il presule – hanno giocato un grandissimo ruolo nel fondare e costruire la nazione”, tanto che “una larga maggioranza degli americani crede in Dio e si identifica come cristiana”. Tuttavia, “le cose stanno cambiando”, ha affermato mons. Chaput: “Sempre più, infatti, i giovani si disaffezionano alla religione e molti di loro non comprendono il significato che la libertà religiosa ha nella vita e nella cultura del Paese”.

Dignità umana è ad immagine e somiglianza di Dio
Di qui, il richiamo forte che il presule ha fatto all’amministrazione attuale, definita come quella “probabilmente meno amica dell’attenzione alla libertà religiosa”: basti pensare alla tanto dibattuta riforma sanitaria, bocciata dall’episcopato statunitense perché non tutela il diritto all’obiezione di coscienza nei casi di aborto e prescrizioni contraccettive, nemmeno negli ospedali cattolici, o all’insegnamento scolastico in “materia di sessualità umana” che – ha detto mons. Chaput – “mina il concetto di verità nella distinzione tra maschio e femmina”. “La dignità umana ha una sola fonte e una sola garanzia: – ha ribadito il presule – la creazione dell’umanità ad immagine e somiglianza di Dio e mentiremmo a noi stessi se mantenessimo le nostre libertà senza riferimenti alla visione biblica su chi e cosa è l’uomo”.

No alle conversioni forzate
Quindi, l’arcivescovo di Filadelfia ha ricordato che “la scelta di credere in una religione deve essere volontaria, perché la fede deve essere un atto di libera volontà, altrimenti non è valida”. Di conseguenza, “le conversioni forzate violano le persone, la verità e l’intera comunità di fede, perché sono una menzogna”.  “Nessuna legge e nessuna Costituzione – ha concluso mons. Chaput – tutela la libertà religiosa se la gente non vive e pratica la sua fede non solo in casa o in Chiesa, ma anche in pubblico. Ma è anche vero che nessuno ci porterà via tale libertà, a meno che non siamo noi a buttarla via”. (I.P.)








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