2015-03-20 12:33:00

Il Papa ai vescovi giapponesi: missionari anche della porta accanto


L’eredità delle grandi personalità di missionari, ma anche il ruolo dei laici di oggi e di ieri, in particolare i cosiddetti "cristiani nascosti" del periodo delle persecuzioni (XVII secolo), sono stati i temi al centro del discorso del Papa consegnato ai vescovi del Giappone, in visita ad Limina. Il servizio di Fausta Speranza:

“Chiamati ad essere missionari anche quando significa semplicemente aprire la porta di casa e fare un passo verso i vicini”. Così Papa Francesco chiede ai cristiani di testimoniare il Vangelo “toccando – raccomanda - la carne sofferente di Cristo negli altri”. Parla ai vescovi giapponesi, ricorda “l’eredità viva di fede” che il Paese dell’Estremo Oriente conserva. Una Chiesa – dice – “che ha fatto esperienza di abbondanti benedizioni ma che ha anche conosciuto altrettante sofferenze”. Un’eredità che – dice – “incoraggia la Chiesa nel suo cammino futuro”. Nel suo discorso Francesco va col pensiero a tutti “i missionari che negli anni hanno offerto la loro vita al servizio del Vangelo e del popolo giapponese” e a quella che definisce l’emergenza dei “cristiani nascosti”, quei fedeli che hanno fatto sì che “anche quando erano stati espulsi tutti i missionari e i sacerdoti dal Paese, la fede della comunità cristiana non si inaridisse”. Papa Francesco ricorda che proprio quest'anno ricorre il 150.mo anniversario della scoperta di questa realtà e spiega: “in una situazione di grande pericolo e di persecuzione”, preghiera e adesione al Vangelo hanno tenuto viva la fede, nonostante la mancanza di sacerdoti e l’impossibilità di amministrare i sacramenti. E ribadisce: “La Chiesa anche oggi si rafforza e il suo impegno di evangelizzazione è efficace quando i suoi fedeli sono ancorati nella personale relazione con Cristo e supportati dalle parrocchie e dalle comunità ecclesiali”. Una relazione con Cristo “costruita su una solida vita di preghiera e un sincero impegno al bene comune”. Dunque, il Papa chiarisce che i ‘cristiani nascosti’ ci ricordano che l’impegno di far crescere la Chiesa ed evangelizzare richiede la piena e attiva partecipazione dei fedeli laici”. 

Con profondo apprezzamento per le iniziative della Chiesa in Giappone, il Papa incoraggia in particolare a continuare l’impegno su due piani: quello dell’assistenza dei sofferenti “senza distinzione di religione”, ricordando “la tragica devastazione del terremoto e dello tsunami di quattro anni fa”. E l’impegno a favore della pace tra una popolazione che “ha vissuto le enormi sofferenze di Hiroshima e Nagasaki”. Il Papa raccomanda l’impegno in tema di scolarizzazione, di salute e poi di dialogo tra la Chiesa e la società.








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