Una Via Crucis multilingue e multietnica per dire basta alle guerre, alle oppressioni e alle nuove schiavitù. Si svolgerà a Palermo il 29 marzo – Domenica delle Palme – i protagonisti saranno i migranti e sarà proposta in dieci lingue. Il capoluogo siciliano, per secoli crocevia di culture e città dove hanno convissuto pacificamente diverse etnie – esemplare sotto Federico II – vuole manifestare che la pacifica convivenza è possibile. Le 14 stazioni che ricordano il percorso di Cristo verso il Calvario, si svilupperanno dall’Istituto Padre Messina al Foro Italico e culmiranno nella chiesa Santa Maria dei Miracoli, a piazza Marina.
Via Crucis multietnica per invocare la pace tra i popoli
La preghiera sarà focalizzata sulla pace tra gli uomini, i popoli e le nazioni. “Meditando
l’ultimo tratto della vita terrena di Gesù pregheremo tutti insieme, nativi e migranti,
in dieci differenti lingue perché finisca ogni guerra, perché finisca ogni forma di
oppressione e riduzione in schiavitù. "Canteremo ed invocheremo la Vergine Maria –
si legge in una nota stampa dell’Ufficio Migrantes dell’arcidiocesi di Palermo – con
un solo cuore anche se le lingue ed i canti saranno diversi. La pace è un bene prezioso
in mano a tutti gli uomini, ma bisogna avere un po’ di buona volontà per saperla custodire
e renderla stabile. Solo riconoscendo la dignità di ogni persona umana si potrà superare
ogni tipo di schiavitù e costruire una convivenza fraterna”.
Appello di Papa Francesco per una civiltà senza discriminazioni
L’iniziativa è anche una risposta all’invito di Papa Francesco nel suo messaggio per
la Giornata mondiale della Pace di quest’anno: la costruzione di una civiltà fondata
sulla pari dignità di tutti gli esseri umani, senza discriminazione alcuna, cosa che
necessita anche dell’impegno dell’informazione, dell’educazione, della cultura per
una società rinnovata e improntata alla libertà, alla giustizia e, quindi, alla pace.
(T.C.)
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