2015-03-13 12:37:00

Inflazione in rialzo, ma per gli economisti non è vera ripresa


I nuovi dati dell’Istat segnalano l’inflazione in leggero rialzo a febbraio, dopo il lungo periodo deflazione sofferto dall’Italia. A trainare l’incremento del dato i prezzi di beni di largo consumo. Una situazione che tuttavia, gli economisti, giudicano con grande cautela. Per Confcommercio ci sono segnali di ripresa ma serve tagliare le tasse. I particolari da Paola Simonetti:

I dati si rivelano timidamente positivi a febbraio sul fronte dell’inflazione. L’Istat rende noto che nel mese scorso è salita a +0,4% In decisa ripresa in primo luogo, il costo di beni di consumo quotidiano, come i vegetali freschi passato a +10,8% da -1,7 di gennaio, ma anche dei servizi di trasporto che a febbraio si sono attestati a +1,4% da -0,4 del mese precedente. Ma se la deflazione sofferta dal Paese era considerata un fattore di preoccupante declino, questo dato al rialzo non rappresenta uno stabile segnale di ripresa secondo l’economista Luigi Campiglio: 

"L'inflazione che cresce è un buon segno quando è il termometro di un'economia che cresce. Quest'aumento si riferisce a febbraio, quando ancora la manovra di politica monetaria appena varata non esisteva, e rispecchia, a questo punto, una diminuzione del potere di acquisto che riguarda soprattutto il cosiddetto carrello della spesa, in particolare alcune categorie molto utilizzate". 

Cruciale ora, secondo Campiglio, vedere gli effetti del Quantitave easing, la manovra economica varata dalla Banca Centrale Europea. Ma una vera ripresa, conclude l'economista, potrà esserci in primis con un più facile accesso al credito per i cittadini. 

 

 








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