2015-03-13 06:30:00

Il Papa: la Chiesa coreana sostenuta dai laici e dai martiri


Celebrata ieri pomeriggio, nella Basilica Vaticana, una Messa di ringraziamento dei vescovi coreani per la visita del Papa in Corea e la Beatificazione dei martiri coreani, in occasione della visita ad Limina in corso. La Messa è stata presieduta dall’arcivescovo Igino Kim, presidente della Conferenza episcopale coreana. Prima dell’inizio della celebrazione, Francesco ha rivolto un saluto alla Comunità Coreana. Queste le sue parole:

"Buonasera a tutti! Vi do il benvenuto. Mi piace ritrovare i vescovi un’altra volta e trovare voi, i membri della comunità coreana. Ho sempre nel cuore – ancora non se ne è andata – la gioia della visita in Corea. E’ stata una visita bellissima, bellissima, e non posso dimenticare la vostra fede e il vostro zelo. Voglio ringraziare per questo. A voi vescovi che tornate, a quelli di voi che tornano, vi chiedo per favore di portare i miei saluti alla comunità coreana e ai coreani tutti, benché non siano cattolici, perché è stato un popolo che mi ha edificato. E non dimentico quella giornata della Beatificazione tanto piena, tanto piena, eh? Portate i miei saluti. Vorrei soltanto ricordare due cose. Primo, i laici. La vostra Chiesa è stata portata avanti durante due secoli soltanto dai laici: ma aiutate i laici ad essere consapevoli di questa responsabilità. Loro hanno ereditato questa gloriosa storia. Primo, i laici: che siano coraggiosi come i primi. Per i laici!

Secondo, i martiri. La vostra Chiesa è stata annaffiata col sangue dei martiri e questo ha dato vita. Per favore non mollare. State attenti al benessere religioso. State attenti, perché il diavolo è furbo. Vi spiegherò. Un aneddoto: i giapponesi, quando nella persecuzione religiosa, torturavano i cristiani – anche da voi tante torture – poi li portavano in carcere, ma un mese prima del giudizio, quando dovevano fare l’apostasia, li portavano in una casa bella, gli davano da mangiare bene, in un bel benessere. Tutte queste cose stanno scritte nella storia della persecuzione dei cristiani in quel Paese. Ma perché li portavano un mese prima? Eh, per ammorbidire la fede, perché trovassero il piacere di stare bene, e poi gli proponevano l’apostasia e loro mollavano, perché si erano indeboliti. Il cardinal Filoni mi ha regalato un libro con quella storia della persecuzione giapponese molto buono. E così alcuni crollavano e andavano giù e altri lottavano fino alla fine e morivano.

Io non voglio fare il profeta, ma così può accadere a voi. Se voi non andate avanti con la forza della fede, con lo zelo, con l’amore a Gesù Cristo, se voi diventate morbidi - cristianesimo all’acqua di rosa, debole - la vostra fede andrà giù.

Il demonio è furbo – dicevo – e vi farà questa proposta, il benessere religioso - “ma siamo buoni cattolici, ma fino a qui…” - e vi toglierà la forza. Non dimenticatevi per favore: siete figli di martiri e lo zelo apostolico non si può negoziare. Ricordo quello che la Lettera agli ebrei ci dice: “Ricordate i primi tempi, quando avete lottato e sofferto per la fede. Non andate indietro adesso”. E dice anche, in un altro passo, verso la fine quasi: “Ricordate i vostri padri nella fede, i vostri maestri, e seguite il loro esempio”.

Voi siete Chiesa di martiri e questa è una promessa per tutta l’Asia. Andate avanti. Non mollare. Niente di mondanità spirituale, niente. Niente di un cattolicesimo facile, così senza zelo. Niente di un benessere religioso. Amore a Gesù Cristo, amore alla croce di Gesù Cristo e amore alla vostra storia.

E con queste due cose mi congedo, perché possiate seguire la Messa. Vi ringrazio tanto della visita e adesso vi invito a pregare la Madonna, tutti insieme un’Ave Maria: in coreano voi ed io in italiano. Ave Maria…

E per favore pregate per me! E avanti!

 








All the contents on this site are copyrighted ©.