2015-03-13 12:46:00

Giornata Unitalsi. Pagliuca: aiutare persone con disabilità


Promuovere la sensibilizzazione verso i bisogni dell’altro. Questo l’obiettivo alla base della XIV Giornata nazionale dell’Unitalsi, che si celebra il 14 e il 15 marzo in duemila piazze italiane. Anna Zizzi ne ha parlato il presidente nazionale dell’Associazione, Salvatore Pagliuca:

R. – La Giornata nazionale Unitalsi nasce dalla necessità di comunicare tutti i progetti, le attività, le azioni di sostegno alla malattia, alla disabilità che l’Associazione ha messo in campo sul territorio italiano. C’è una necessità di presentarsi, di dire chi siamo, cosa facciamo per un’Associazione che nell’immaginario collettivo è vista come quella dei “treni bianchi”, cioè che fanno i pellegrinaggi a Lourdes, a Loreto, a Fatima.

D. – In occasione della 14.ma Giornata nazionale Unitalsi, è stato scelto come simbolo una piantina di ulivo. Cosa rappresenta?

R. – L’ulivo notoriamente è simbolo di pace. A noi piace pensare che un albero rappresenti il forte radicamento nel territorio e la durata nel tempo. Quindi, l’ulivo rappresenta un po’ ciò che vuole essere la nostra Associazione: radicata e credibile nel territorio, con attività e impegni che non si limitano a un breve periodo ma che sono proiettati nel tempo, perché chi vive la malattia e la disabilità non la vive solo per qualche giorno, ma per 365 giorni l’anno, per molti anni.

D. – Quali sono gli obiettivi che contate di raggiungere con la celebrazione di questa Giornata?

R. – Un obiettivo è quello di farci conoscere meglio e presentare le nostre attività. L’altro è quello del rilancio forte del pellegrinaggio, in particolare di quello a Lourdes. Per noi, è il pellegrinaggio in un luogo di grazia che ha messo al centro della sua attenzione proprio la malattia. Non a caso San Giovanni Paolo II istituì la Giornata mondiale del malato l’11 febbraio, la ricorrenza delle apparizioni a Bernardette.

D. – Quali sono gli eventi organizzati in occasione di questa Giornata?

R. – Saremo presenti in circa duemila piazze in tutta Italia con alcuni punti di incontro e, a seconda delle varie realtà territoriali, presenteremo anche ciò che facciamo. Ci saranno momenti di festa, di gioco, di testimonianza da parte di alcuni nostri amici che fanno parte del mondo dello spettacolo. Insomma, sarà una sorta di happening nelle varie piazze d’Italia a seconda delle risorse che ci sono nei territori.

D. – Quali sono i maggiori progetti che Unitalsi porta avanti?

R. – I maggiori progetti sono, oltre il pellegrinaggio che è quello principale, le case famiglia. Una risposta a una domanda angosciosa che ci viene rivolta da molti genitori proprio nei pellegrinaggi è questa: che ne sarà di mio figlio dopo di me? E quindi abbiamo sviluppato una casa famiglia che cerca di dare una risposta a questo problema. Ci sono diverse attività che svolgiamo nei territori che sono frutto della fantasia della carità.








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