Il Papa in Campania. Il gesuita Valletti (Scampia): "Riscatto dei poveri come soggetti di diritto e dignità"

"La richiesta più forte da parte della città di Napoli e della chiesa napoletana è che qui si realizzi ciò che Francesco va ripetendo continuamente: essere attenti alle periferie, aperti al cuore dei più poveri ma soprattutto attuare ciò che il Concilio ha da anni invocato come via della nuova evangelizzazione, nella prospettiva di una società più giusta, equa e solidale. Perché la città di Napoli rinasca dobbiamo liberarla noi dalla corruzione, dalla passività, dall'incapacità di dare lavoro ai più giovani". Il gesuita P. Fabrizio Valletti, Superiore della Comunità di Scampia (NA) e resposabile del Progetto Scampia, ci introduce alla visita del Papa a Napoli e Pompei il prossimo 21 marzo. 

"Napoli è una città bellissima, con una storia grande. Qui c'è però per esempio una borghesia che ha molte risorse ma che più che investire sul lavoro investe sul reddito finanziario. I poveri che circonderanno il Santuario di Pompei all'arrivo del Papa in terra campana - aggiunge - è un segno importante ma anche preoccupante perché se ai poveri non viene data l’opportunità di riscattarsi come soggetti di diritto e di dignità, allora continua l’opera certamente grande di carità da parte del numeroso associazionismo ma il volto umano scompare". 

"E’ importante liberare la Chiesa da una costellazione di attività liturgico devozionali che molte volte rasenta la superstizione e che nella tradizione accontenta i fedeli ma non li rende responsabili e protagonisti di un riscatto culturale e sociale", sottolinea il sacerdote. E a proposito della parola 'indifferenza' che risuona più volte nel Messaggio del Santo Padre per la Quaresima, Valletti auspica "quella 'indifferenza ignaziana' che vuol dire indifferenza dai poteri, dalle tentazioni, dalle scelte facili. Dobbiamo trasformare insomma l'indifferenza come mediocrità, incapacità di iniziativa e innovazione, in una indifferenza dai propri interessi personali per entrare in una dinamica di responsabilità che ci faccia essere protagonisti".