2015-03-09 14:26:00

Libia. Sensini: "Occorre una decisione politica troppo a lungo rinviata"


"Tutti sapevano che si sarebbe arrivati ad un caos del genere. Coloro che hanno dato avvio alla rivolta in Cirenaica erano costituiti principalmente da terroristi islamisti e nel momento in cui li si è appoggiati era prevedebile che ne sarebbe scaturità instabilità". Paolo Sensini, esperto del paese africano, analizza lo scenario libico attuale alla luce anche di antefatti già risaputi ma solo ora resi noti pubblicamente, come per esempio i rapporti tra Sarkozy e l'allora dittatore Gheddafi, che finanziò gran parte della campagna elettorale del presidente francese.

Sostenendo che l'unica misura possibile al momento è - come propone Bernardino Leon, l'inviato speciale delle Nazioni Unite - il presidio del mare davanti alla Libia, con l'appoggio dell'Onu, Sensini aggiunge che "pensare di fare un intervento militare ora sul territorio è assurdo". Attenzione massima esprime riguardo al problema urgente ed enorme dei profughi, "molti gestiti da quella tratta di gruppi fondamentalisti che ormai ne fanno oggetto di commercio e fonte di profitti economici incredibili". 








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